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Vittorio Sgarbi e gli insulti al Maxxi, "chi è la signora che ha fatto scoppiare il caso"

Roberto Tortora
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Non si placano le polemiche su Vittorio Sgarbi, dopo la pessima inaugurazione dell’estate culturale al Maxxi di Roma, in cui si è lasciato andare a diverse espressioni volgari, insulti nei confronti di una persona che lo chiama al telefono ed espressioni sessiste. Una performance da cui ha dovuto prendere le distanze anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

 

 

 

Intervistato dal Corriere della Sera, Sgarbi ha provato a replicare: “Sangiuliano è un cultore dell’estetica futuristica, sulla quale sta appunto progettando una mostra. Futurismo vuol dire dadaismo, significa la rivoluzione dentro i musei innescata da Marcel Duchamp. Una provocazione evidente che, anni dopo, culmina nella Merda d’artista di Manzoni”.

 

 

Quando, però, gli si chiede se tema davvero di doversi dimettere da sottosegretario alla Cultura, come richiesto dal presidente del museo Alessandro Giuli, Sgarbi risponde a tono: “Se mi venissero chieste le dimissioni per una cosa del genere, il ministero della Cultura dovrebbe chiudere le porte per sempre. Sarebbe censura, vero fascismo. Le osservazioni di Sangiuliano sono condivisibili in tutto e per tutto, ma se riferite al comportamento in società o in sedi istituzionali: ad esempio, è chiaro che al Quirinale io non mi metto a dire parolacce. Ma il mio era uno spettacolo, era provocazione. C’è stato un profondo equivoco”.

 

 

 

Sull’incidente mediatico e politico, addirittura, Vittorio Sgarbi tende a minimizzare e punta, anzi, il dito contro una dipendente del Maxxi: “Quando capita un incidente di qualsiasi tipo, te ne accorgi. Qui non se ne è accorto nessuno. Tutti hanno applaudito e il video era tutto online da tempo. Poi succede che un gruppo di “signore” dipendenti del Maxxi spedisce questa lettera di protesta a Giuli, ben 10 giorni dopo, e solo in quel momento scoppia il putiferio. Soprattutto mi risulta che la “signora” animatrice di questa lettera sia una fiera oppositrice di questo governo: la lettera è solo un modo per colpire Giuli, perché è semplicemente reo di essere di destra”. Sgarbi, infine, conclude: “Ho sentito il ministro Sangiuliano, mi ha mandato un messaggio chiedendomi come sto. Gli ho risposto che sono indignato con i Calenda, con i soloni del Pd. E soprattutto con i grillini, che militano in un partito il cui figlio del fondatore Beppe è a processo per violenza sessuale”.

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