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Guido Crosetto, lo schiaffo a Gruber e compagni: "Immigrazione? Forse a voi non piace..."

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Un Guido Crosetto a tutto campo, quello che dice la sua ospite in studio a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7, la puntata è quella di mercoledì 28 giugno. Si parla dell'infuocata giornata in aula, con le repliche di Giorgia Meloni alla vigilia del Consiglio europeo. Si parla dell'odg a cui il governo ha dato parere favorevole sul caso-Santanchè, di Europa, di guerra, dei piani futuri del governo.

Ma si parla anche di riforma della giustizia, del testo scritto da Carlo Nordio, e della stretta sulle intercettazioni che sta facendo disperare manettari e sinistra. Il gigante e fondatore di FdI difende a spada tratta le nuove norme. E ricorda: "Ci sono persone che usano poteri dati per fare indagini per dare notizie a giornalisti per attaccare parti dello Stato. Ho visto delle cose che non avevano senso, che non potevano uscire, per esempio per Matteo Renzi, che non dovevano uscire che invece sono uscite ". Così il ministro della Difesa, citando il caso di un avversario politico per mettere in luce le storture relative all'uso improprio delle intercettazioni.

 

Dunque, sulle strategie dell'esecutivo sul tema-immigrazione: "Questo Governo è molto determinato sull'Europa e sta indicando una strada che può non piacere al giornalismo italiano, che si accontenta si risultati giornalieri o settimanali, ma sull'Africa siamo costretti a fare ragionamenti a vent'anni. I mille sbarchi di oggi rischiano di diventare 10-20-100mila negli anni a venire" e la situazione "cambia quando cambi le condizioni economiche", ha rimarcato Crosetto.

Poi il ministro ribadisce la linea pro-Ucraina senza se e senza ma nella guerra iniziata dalla Russia di Vladimir Putin. Dunque, spiega come "il governo sostiene la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi. Mi auguro che la missione possa costruire le condizioni per iniziare un percorso di pace. Questo inizierà il giorno in cui per 24 ore non cadranno più bombe russe sull'Ucraina", ha concluso con parole chiarissime Guido Crosetto.

 

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