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Giorgia Meloni, l'ultima richiesta assurda di Saviano: "Serve un'aula più grande"

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Grande clamore ieri per la quarta udienza di Roberto Saviano nell'ambito del processo per diffamazione ai danni di Giorgia Meloni. La premier lo querelò dopo che lo scrittore napoletano, nel 2020, diede dei "bast**di" a lei e Matteo Salvini in una puntata di Piazzapulita su La7. Durante l'udienza la giudice ha respinto la richiesta della difesa di ascoltare la presidente del Consiglio. Una richiesta che è sembrata fuori luogo anche all'avvocato della Meloni: "Sono abbastanza stanco di sentire questa richiesta, sono io che decido la strategia processuale". Poi fuori dall'aula, alla domanda sulla possibilità che Meloni ritiri la querela, ha risposto secco: "No".

 

 

 

Diversi i volti noti accorsi nell'aula 13 del tribunale di Roma per mostrare sostegno al giornalista. Tra questi le scrittrici Michela Murgia e Teresa Ciabatti. Ma non solo. In fondo all'aula c'era anche Paola Belloni, compagna di Elly Schlein. Che ha scelto proprio quell'udienza per fare la sua prima uscita pubblica. A tal proposito La Stampa rivela un retroscena: "Raccontano che nel Pd non fossero contenti di questa presa di posizione della giovane sarda, originaria di Nuoro". Poi, quando l'avvocato di Meloni ha deciso di non contro interrogare il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury, la Belloni avrebbe detto: "Non s'impegna molto, forse sanno già di vincere?".

 

 

 

Prossima udienza 12 ottobre. Data per la quale, tra l'altro, il legale di Saviano avrebbe chiesto "un'aula più adeguata alla partecipazione pubblica". Ieri infatti sarebbe stato permesso di entrare solo a una decina di persone. Tra i testimoni chiamati in aula c'era, olte a Noury, Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita

 

 

 

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