Giorgia Meloni, la telefonata con Biden: che schiaffo a Matteo Renzi
Ha telefonato a Giorgia Meloni, il presidente Usa Joe Biden, e ha invitato la premier italiana alla Casa Bianca. Con buona pace di Matteo Renzi, direttore del Riformista, e di tutti coloro che a sinistra hanno approfittato del caos del tentato golpe in Russia per fare polemica con la leader di Fratelli d'Italia.
Il leader di Italia Viva era stato forse il più diretto nello strumentalizzare quanto accaduto nelle ore immediatamente successive alla marcia su Mosca di Evgeni Prigozhin. In una intervista a Repubblica e poi sul quotidiano di cui è diventato direttore editoriale, l'ex premier definiva "grave" il fatto che Biden non avesse chiamato subito Meloni, quello stesso giorno. E invitava la premier a "farsi sentire e chiedere di essere coinvolta". Legando la mancata chiamata al governo di centrodestra italiano, perché "sovranismo fa rima con provincialismo".
Peccato che la telefonata ci sia stata, come sottolinea una nota di Palazzo Chigi in cui si sottolinea come il colloquio fosse focalizzato sul sostegno all'Ucraina e sulla situazione, appunto, in Russia. Biden "ha chiesto a Meloni lo scenario sull'impegno dell'Italia nel Mediterraneo, sulla collaborazione con l'Unione europea per la stabilità in Africa", legata a doppio filo alla sorte del Gruppo Wagner. "Grande attenzione è stata dedicata al quadro della crisi in Russia e al suo impatto legato alla presenza del gruppo Wagner in Africa", continua per l'appunto la nota. Meloni e Biden "hanno ribadito i profondi legami tra le nostre Nazioni, la solidità dell'alleanza transatlantica, l'unità della Nato, temi che saranno discussi nel prossimo vertice di Vilnius". Quindi il presidente americano ha invitato la premier a Washington, a luglio. Alla faccia del provincialismo.