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Otto e Mezzo, Boccia: vietato parlare con Libero

Alessandro Gonzato
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A Otto e Mezzo, da Lilli Gruber, il dem Francesco Boccia dice due cose curiose. La prima: «Alla destra farebbe piacere scegliere il leader dell’opposizione, ma non le è possibile». Invero meglio della Schlein la destra, anzi, “le destre” - per usare una formula cara alla conduttrice de La7 - non avrebbero potuto scegliere. Per Fdi, leghisti e berlusconiani è stato come vincere la lotteria, tanto che ieri nel centesimo giorno d’insediamento della segretaria del Pd tra i parlamentari di maggioranza giravano messaggi come «Mille di questi giorni!», «Evviva Elly Schlein!».

 

 

 

IL PARADOSSO

La seconda cosa curiosa di Boccia, capo dei senatori Dem ed ex ministro delle Autonomie da lui stesso osteggiate - è che non si preoccupa del caos che regna nel Pd, ma delle interviste rilasciate a Libero dai suoi compagni di partito, in questo caso dalla compagna Alessia Morani - ex parlamentare Dem - la quale ha criticato duramente il nuovo corso targato Schlein, il fatto che «nel partito ci siano troppi nostalgici di Conte», la Morani ha poi parlato «dell’imbarazzo per quel comizio dei 5 Stelle» dove la leader progressista è caduta nella trappola di Giuseppe Conte, «dei messaggi confusi sulla guerra in Ucraina», del «disagio dei riformisti», del fatto che il Pd stia sottovalutando «i troppi addii», ormai all’ordine del giorno. Boccia, che commenta col sorriso e senza apparente livore, non accusa Libero di aver distorto il senso dell’intervista, e d’altronde sarebbe stato difficile dato che la Morani è stata tranciante. No. Per Boccia il problema è che quelli del Pd dicono ciò che pensano, e non si pone invece il problema (almeno apparentemente) del perché di tutte queste critiche interne, che di questo passo da qui alle elezioni europee 2024 i parlamentari dem rischiano di restare 4 amici al bar, altro che «le 4.850 cose che abbiamo in comune», per riprendere la canzone di Daniele Silvestri citata dalla Schlein durante la direzione Dem nel tentativo di placare il malcontento di molti compagni.

 

 

 

 

Spiega, Boccia: «Una mia compagna di partito su Libero ha detto che rimpiange l’agenda Draghi, ma quella non è una linea politica del Pd, quella roba lì l’abbiamo vissuta alleandoci con Lega e Forza Italia. Capisce Gruber? Se c’è un pezzo di partito, e non c’è, glielo garantisco perché dal dibattito di oggi (la direzione del Pd, ndr) è venuto fuori che questo dibattito non c’è» - no, macché - «ma se c’è qualcuno che a Libero dice una cosa che fa piacere a Libero, ma Libero è il giornale della destra italiana... Se ci sono nostri compagni di partito che fanno spot a idee che fanno comodo alla destra (...) Elly Schlein ha indicato una strada molto chiara». Boccia riprende il filo: «La strada di Elly Schlein è molto chiara, sul lavoro, lotta ai cambiamenti climatici, lotta alle diseguaglianze, e non faremo sconti». Collegato a Otto e Mezzo il collega Francesco Specchia espone il proprio pensiero sulla Schlein e Boccia lo interrompe (sempre col sorriso): «Libero ha dedicato più prime pagine alla Schlein che ai leader della destra... Devo dire che hanno sviluppato un nucleo di analisti...».

 

 

 

 

«Una grande passione...», interviene la Gruber, «la grande passione per Elly Schlein di Libero anche oggi, adesso ci arriviamo, aspettate un attimo», preannuncia la conduttrice. Boccia su Repubblica rilancia: «Più che un tentativo di logoramento vedo il riflesso condizionato di chi, dentro il Pd, pensa che il futuro debba essere uguale al passato. Enfatizzare ciò che ci divide anziché le 4.850 cose che ci uniscono, e soprattutto farlo sui giornali di destra che si prestano piacevolmente a questo giochetto, significa non voler prendere atto che siamo entrati in una nuova stagione politica». E poi Boccia dice che alla destra non va bene la Schlein: meglio di così... 

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