Elly Schlein all'angolo, "le conferme al telefono": chi può uscire dal Pd
Prima le dimissioni dalla direzione del Pd, quindi l'addio al partito. La bomba Grillo-Ovadia deflagra sul Nazareno ed Elly Schlein: l'ex assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato, uscito dall'Assemblea nazionale dem per protesta contro la partecipazione della segretaria al corteo del M5s contro la precarietà, non esclude conseguenze ancora più clamorose e rovinose.
"Va prestata grande attenzione a cosa si dice. E se lo si fa in una manifestazione pubblica, sì, possono essere considerate eversive. Il passamontagna si è messo in circostanze nefaste per la Repubblica" e "Brigate evoca le Brigate rosse, ovviamente", spiega D'Amato al Messaggero, criticando le provocazioni di Grillo. Ma il punto è un altro, ancora più profondo: "A giudicare dalle telefonate ricevute, direi che nel Pd c'è molto malcontento e malessere a cui bisognerà dare una risposta politica". Se la Schlein sia in grado di darla, è tutto da vedere. E si comincerà a capirlo dall'assemblea di oggi pomeriggio.
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La segretaria, sottolinea Amato, "ha fatto un errore politico. Non si partecipa a un'iniziativa politica senza conoscerne la piattaforma, chi sono gli esponenti, quali gli interventi. Perché poi accade quello che è accaduto. Delle due, l'una: o c'è stata una sottovalutazione, e le è stata tesa una trappola per metterla in difficoltà. Oppure c'è stata inconsapevolezza, che è ancora peggio. In ogni caso, la cosa più grave è che a 24 ore di distanza dalle parole di Grillo non ci sia stata una presa di distanze netta".
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"Lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti. Se si imbocca una deriva minoritaria, nella quale non si trattano i temi che interessano davvero gli italiani, avverto il rischio che le forze riformiste possano fare la fine dei socialisti in Francia", cioè sparire. "Sono anni che auspico una riflessione seria, spero ancora che si recuperi una linea e che non si vada dietro alle parole d'ordine di Grillo", conclude D'Amato.
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Tira aria di fuoriuscite, insomma, e con D'Amato potrebbero mollare in tanto. L'ex assessore e candidato governatore sconfitto da Rocca "è una persona di grande qualità, ha fatto un grande lavoro sulla vaccinazione nel Lazio durante il Covid, conta perché sa far accadere le cose. Poi quello che farà occorre chiederlo a lui. So che ci sono tante persone in sofferenza", ha commentato a caldo Carlo Calenda, leader di Azione intervenendo ad Agorà su Rai 3. Se D'Amato chiedesse di entrare in Azione "sarei felicissimo ma per ora non me lo ha chiesto. Come sarei molto felice di accogliere altre persone, amministratori soprattutto. I sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali si misurano con la necessità di fare accadere le cose non solo di chiacchierare. Stiamo cercando di costruirlo un partito di amministratori".