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Matteo Salvini contro Grillo, "distorto e pericoloso": cosa sarà di lui

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Una "ideologia distorta". Così Matteo Salvini, leader della Lega, commenta sui social una delle tante sparate di Beppe Grillo dal palco romano della manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle contro la precarietà. Al di là dell'abbraccio con Moni Ovadia dopo il comizio filo-russo dell'attore e regista, il fondatore del Movimento ha aizzato i presenti a mettersi il passamontagna e diventare "brigatisti del reddito", uscendo di notte a fare lavori socialmente utili e per poi scappare. Una provocazione, ovviamente, che gioca però con un passato scomodo e mai del tutto superato a sinistra, anche perché, combinazione, al governo oggi c'è il centrodestra. Non solo, l'ex comico ha fornito una sua bizzarra interpretazione del diritto di voto: "Io lo darei ai sedicenni, ma andrei oltre. Andrei per aspettativa di vita, un sedicenne dovrebbe votare 8 volte e un ottantenne non dovrebbe votare". 

"Cancellare il diritto di voto agli anziani - scrive Salvini, che è anche vicepremier nonché ministro delle Infrastrutture e dei trasporti -: una proposta antidemocratica e delirante che ben rappresenta la pericolosa e distorta ideologia di questo signore, il cui partito - per fortuna - non governa e non lo farà più per tanto tempo".

Anche a sinistra, però, le parole di Grillo hanno fatto scalpore, in combinazione con quelle più che ambigue di Ovadia. Tanto che c'è stato chi, come il membro della direzione Pd Alessio D'Amato, ex assessore alla Sanità della Regione Lazio (che con i grillini ha governato) ha deciso di lasciare l'incarico in aperta polemica con la segretaria Elly Schlein, presente all'evento grillino. "Va prestata grande attenzione a cosa si dice. E se lo si fa in una manifestazione pubblica, sì, possono essere considerate eversive. Il passamontagna si è messo in circostanze nefaste per la Repubblica mentre per le proprie idee si combatte a viso aperto". 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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