Beppe Grillo, altro delirio brigatista: "Reparto d'assalto". Esplode il Pd: D'Amato si dimette
Non pago, Beppe Grillo rilancia. Ieri, sabato 17 giugno, la vergogna dal palco di Roma: inneggia alle "brigate del reddito" e invita alla rivolta, indossando un passamontagna. Il tutto sotto gli occhi di Giuseppe Conte ed Elly Schlein, la segretaria Pd che all'ultimo ha deciso di partecipare all'evento M5s, sollevando la rivolta di parte del suo partito.
Ma si diceva: Grillo rilancia. Infatti sui social si mostra con passamontagna sul volto e t-shirt del M5s. Ancora un chiaro invito alla rivolta. Di matrice brigatista. Perché il comico infatti in mano tiene un cartello che recita: "Brigata di cittadinanza reparto d'assalto", dunque la sigla "Bg", sinistramente simile a Br. Poi la butta in vacca: "Brigata riparazione panchine. Restiamo in attesa delle brigate dei tombini e dei marciapiedi". Ma la misura è colma, la provocazione inaccettabile.
Non a caso, ad esplodere è il Pd. Già, per molti vedere la Schlein sorridere davanti a quello scempio in piazza è stato troppo. E così ecco la decisione di Alessio D'Amato, assessore alla Sanità del Lazio e membro dell'Assemblea Nazionale Pd, che rassegna le sue dimissioni. Un terremoto. "Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall'Assemblea Nazionale del Pd. Brigate e passamontagna anche No. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5S. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica", ha fatto sapere attaccando in modo frontale la Schlein. E questo potrebbe essere soltanto l'inizio.