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Antonio Tajani, sogno-Quirinale: cosa cambia dopo l'addio a Berlusconi

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È Antonio Tajani il solo che poteva raccogliere il testimone di Silvio Berlusconi. Mentre Forza Italia cerca il modo migliore per sopravvivere alla morte del suo leader, il numero due azzurro ha già preso in mano le redini: parla con Marina Berlusconi - la più vicina al Cav - ma anche con Giorgia Meloni. Non solo, perché l'attuale ministro degli Esteri è il biglietto da visita dell'Italia in Europa. "Tajani - lo descrivono sulle colonne del Foglio - è stato per anni l’investimento di Berlusconi in Ue, l’inviato a Bruxelles".

 

 

C'è sempre la sua mano dietro l'elezione di Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, "e oggi, non appena Antonio chiama, lei, Metsola, prende il primo aereo". Non a caso il vicepremier "conosce da quasi vent’anni il Ppe, meglio della sua bocciofila". Anche in casa quello di Tajani è un nome di garanzia. È lui "che deve trattare l’integrazione, per conto di Meloni, tra conservatori e popolari. Ed è sempre lui che accompagna, a Palazzo Chigi, Elon Musk, insieme a Nicola Porro". 

 

 

Il Cavaliere, addirittura - e solo per lui - "si è inventato la figura del coordinatore del partito, che in quel mondo vale come la promozione, l’unica possibile, prima della sua morte: da inviato a vicedirettore". Tutti aspetti che portano gli azzurri a chiamarlo "'il palafreniere' di Giorgia, ma, per Meloni, Antonio è in realtà l’irrinunciabile". Motivo per cui il Foglio arriva a ipotizzare che un giorno, neanche troppo lontano, Tajani si contenderà lo scranno più alto: quello del Quirinale.

 

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