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Funerali Berlusconi, il veleno di Conte: "Perché non sono andato"

Giuseppe Conte

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Lo spiega lui perché ieri non si è fatto vivo: "Sono rimasto in silenzio perché ho ritenuto inopportuna qualsiasi polemica politica mentre si celebravano le esequie. Il rispetto per la morte e per il dolore che provano familiari e persone che hanno amato Silvio Berlusconi sono sacri e il Movimento 5 stelle lo ha dimostrato esprimendo, con chiarezza, sincero cordoglio verso chi avverte il vuoto doloroso di questa perdita", scrive il leader del M5s Giuseppe Conte. Che prosegue: "Allo stesso modo però ritengo una forma di rispetto nei confronti sia del dolore delle persone vicine a Berlusconi che della storia e dei valori che condivido intimamente con la mia comunità politica, il Movimento 5 stelle, non aver partecipato alla funzione funebre: trattasi di due storie molto distanti e, per molti versi, agli antipodi".

 

 

"Vi è poi un’altra considerazione da sottolineare. Un attimo dopo il decesso", osserva ancora Conte, "è scattato un meccanismo sincrono e complesso, che ha visto il governo proclamare il lutto nazionale, il Parlamento fermare le attività d’aula, le televisioni pubbliche e private rincorrersi in ricostruzioni agiografiche, insomma un parossismo celebrativo che in queste ore sta spingendo anche molti osservatori stranieri a interrogarsi sui nostri 'stili e costumi' democratici. Io penso che rispetto significhi mantenersi sobri, franchi nel dirsi le cose come stanno e, soprattutto, coerenti con la propria storia", sottolinea il leader pentastellato.

 

 

E ancora, rimarca Conte in una intervista a Fanpage: "Francamente ritengo che questa agiografia, dal punto di vista mediatico, sia un'esagerazione. Ho parlato con alcuni osservatori stranieri, si sono meravigliati di come il Paese si sia fermato e che sulle tv ci sia stata una ricostruzione che diventa inevitabilmente celebrativa, tale da risultare unilaterale".

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