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FdI, pugno di ferro sulle moschee. Ma l'opposizione insorge: "Incostituzionale"

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Pugno di ferro di Fratelli d'Italia sui luoghi di culto islamico. Il partito di Giorgia Meloni ha presentato un disegno di legge per limitarne la possibilità di creare luoghi di culto islamico in ambienti che non hanno una precisa destinazione d'uso e all'interno di piani regolatori che non prevedano centri adibiti a preghiera. A firmare la proposta è il capogruppo alla Camera Tommaso Foti seguito da altri dieci esponenti di FdI.

 

 

Già una norma del 1968, richiamata nella recente normativa del 2017, prevede che "le sedi degli enti del terzo settore e i locali in cui si svolgono le relative attività purché di uso non produttivo sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso, indipendentemente dalla destinazione urbanistica". Ora, con la proposta, si aggiunge: "Le disposizioni del presente comma non si applicano alle associazioni di promozione sociale che svolgono, anche occasionalmente, attività di culto di confessioni religiose i cui rapporti con lo Stato non sono regolati sulla base di intese, ai sensi dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione".

 

 

Il motivo è semplice: "Nell'ultimo decennio si è registrata nel nostro Paese una diffusa proliferazione di associazioni di promozione sociale che, di fatto, però, hanno come funzione esclusiva o prevalente quella di gestire luoghi di culto per le comunità islamiche in immobili privi dei requisiti urbanistici, strutturali e di sicurezza, necessari per tale destinazione d'uso. In particolare, la prassi, ormai invalsa in tutto il territorio nazionale, è quella di presentare una richiesta all'amministrazione comunale per poter usufruire di locali pubblici da adibire a centro culturale. Una volta ottenuta la concessione, senza che sia necessario il cambio di destinazione d'uso e in assenza di modifiche ai piani urbanistici, i locali sono adibiti a luoghi di culto, conformemente alle norme vigenti. Si tratta, in sostanza, di un escamotage che sfrutta le maglie di una normativa pensata per tutt'altro scopo. Insomma, la legge è diventata ben presto il grimaldello utilizzato dalle comunità islamiche per insediarsi nel territorio italiano creando moschee e madrasse nella completa indifferenza delle istituzioni, in spregio alla legge e nella sostanziale impossibilità a intervenire da parte delle Forze dell'ordine".

Eppure la proposta ha in fretta trovato opposizioni. "È una destra illiberale e discriminatoria che oggi con la proposta di Legge a prima firma Foti di Fratelli d'Italia attacca le confessioni religiose non riconosciute", va denunciando Angelo Bonelli. Per il deputato di Alleanza Verdi Sinistra italiana "è un provvedimento chiaramente incostituzionale su cui al Corte Costituzionale è intervenuta su analogo provvedimento della regione Lombardia che ha dichiarato incostituzionale per violazione dell'art.19 della Costituzione che sancisce la libertà di culto". 

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