Roma Pride, "queeresistenza": la dichiarazione di guerra alla Meloni
Diverse migliaia di persone si sono radunate in piazza della Repubblica prima ancora che iniziasse ufficialmente il corteo del Roma Pride. La manifestazione per i diritti diventa ogni anno più grande ed è stato scelto uno slogan più “aggressivo” del solito, forse per connotare la distanza politica dal governo presieduto da Giorgia Meloni. “Queeresistenza, un grido di resistenza, un grido di esistenza”, è la frase scelta dagli organizzatori.
Ma cosa significa? Di che resistenza si parla? Lo ha spiegato a modo suo Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride e presidente del circolo di cultura omosessuale Mieli: “È l'insieme di due anime della nostra comunità in questo momento: da un lato la resistenza verso questo esecutivo, e anche il governatore del Lazio Rocca che ci chiede di fare le scuse, dall'altro lato ‘esistere’: noi come comunità con la nostra identità, i nostri orientamenti, il nostro modo di essere che vivono sempre. Il clima di odio e di omofobia ci fa paura, dobbiamo resistere ed esistere”.
La partenza della manifestazione era fissata alle 15 di oggi, sabato 10 giugno: i primi dei 34 carri che sfileranno per le vie della Capitale sono stati radunati davanti alla grande fontana antistante la basilica di Santa Maria degli Angeli. La marcia si concluderà ai Fori Imperiali tra centinaia di bandiere arcobaleno, corone fiorate, striscioni e cartelloni che inneggiano alla tutela dei diritti della comunità Lgbtqia+ e non solo.