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Paolo Ciani, appena eletto il vicecapogruppo Pd affonda Schlein: "Non è il mio partito"

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Il nuovo Pd di Elly Schlein? Una polveriera pronta a esplodere. L'ultima scelta di fatto ha scatenato un vero e proprio terremoto. Al posto del vicecapogruppo alla Camera, Piero De Luca, figlio del governatore della Campania per collocare in un ruolo chiave del Parlamento Paolo Ciani. La scelta di un cambio della guardia alla vicepresidenza del gruppo non è stata gradita soprattutto da Vincenzo De Luca che sui social ha tuonato: "In politica, come nella vita, non c’è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic".

Una vera e propria dichiarazione di guerra da parte del governatore campano. E a far discutere in queste ore sono le prime parole del nuovo vice-capogruppo dem che in un'intervista a Repubblica ci tiene a sottolineare la sua estraneità al Pd: "Non sono iscritto e non mi iscriverò al partito di Elly Schlein, che mi ha scelto. Al contrario dei colleghi di Articolo 1". Ciani rivendica la sua appartenenza a Demos: "È un partito a tutti gli effetti, iscritto al registro dei partiti e che chiede il 2xMille".

E ancora: "Non saremo ovviamente in contrapposizione, anzi. Ma sono convinto che il centrosinistra debba avere un'area plurale in grado di arrivare al 51% e il Pd da solo, mi auguro, può arrivare al 30%, ma non basta". Poi gela la Schlein esprimendo la sua posizione sull'utero in affitto: "Sono contrario, penso alle posizioni del mondo cattolico ma anche a quelle di un pezzo di mondo femminista. Conoscendo bene il Sud America, so come questa pratica si trasformi nello sfruttamento di donne povere, una mercificazione del corpo. Ma non amo fare battaglie ideologiche". L'unico punto in comune, si fa per dire, con la Schlein è sull'Ucraina: Ciani si dice contrario all'invio di armi. Il debutto del nuovo vice capogruppo va detto ha già il sapore del disastro. 

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