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Pnrr, stop ai controlli della Corte dei Conti: il governo incassa la fiducia

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Il governo incassa la fiducia sul decreto sulla Pubblica amministrazione che contiene gli emendamenti che limitano i controlli della Corte dei Conti sulle spese per il Pnrr: Giorgia Meloni incassa un'altra netta vittoria. Alla Camera, 203 voti a favore, 134 contrari e 3 astenuti.

Dopo l’esame degli ordini del giorno e il voto finale, il testo passerà all’esame del Senato per essere convertito in legge, pena la decadenza, entro il prossimo 21 giugno.

La fiducia è arrivata tra gli strali delle opposizioni, che con buona pace dei precedenti - Mario Draghi fece altrettanto, giusto per intendersi - grida al "pericolo democratico", anche se le stesse correnti nella magistratura, sulla stretta ai giudici contabili, sono spaccate tra favorevoli e contrari.

A puntare il dito in aula per il Pd è stata Simona Bonafè, vicepresidente vicario del gruppo dem a Montecitorio: "Avete usato questo decreto come cavallo di Troia per mettere il bavaglio a chi vi richiama alle vostre responsabilità. Il Pnrr è un bene comune di questo Paese", ha tuonato. E ancora, per il M5s, Dario Carotenuto ha sostenuto che il decreto "vi è servito per eliminare il controllo concomitante della Corte dei conti sul Pnrr. Cioè quello più utile, perché permette di individuare i problemi e aiuta a garantire trasparenza". 

Da par suo, Raffaele Fitto in precedenza aveva sostenuto che sulla Corte dei conti è in corso "un dibattito surreale. Nessuna deriva autoritaria del Governo riguardo la Corte dei conti: non vi è, infatti, nessuna limitazione dei controlli della magistratura contabile. Ha perfettamente ragione Giorgia Meloni nel sostenere che il nostro Governo, su questo aspetto, si muove in linea con il Governo Draghi". Queste le parole del ministro per gli Affari europei e il Pnrr su Facebook.

Durissima Augusta Montaruli di FdI: "Le opposizioni non perdono il vizio di provare a terrorizzare i cittadini sui danni che questo governo sarebbe sul punto di fare. Lo hanno fatto all’indomani delle elezioni dicendo che l’Europa ci avrebbe voltato le spalle, il Pil sarebbe crollato e lo spread salito alle stelle e lo stanno facendo oggi parlando del decreto Pa come di una legge che mette il bavaglio alla Corte dei Conti. La realtà dei fatti però è un’altra", ha tagliato corto la vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

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