Metropol, la Lega accusa: "Massoneria e Pd nella macchinazione"
“La macchinazione anti-Lega all’hotel Metropol per lanciare una indegna campagna di fango si arricchisce di nuovi dettagli, con presenza di massoneria ed esponenti di sinistra tra cui un ex parlamentare Pd": a dirlo il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa. Il riferimento è all'inchiesta de La Verità, a seguito della quale la Lega ha accusato il settimanale L'Espresso - che all'epoca lanciò il presunto scoop - di aver orchestrato lo scandalo dei fondi russi al Carroccio solo per sfavorire il leader Matteo Salvini prima delle Europee.
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Tutto sarebbe partito ad aprile, quando è stata archiviata l’inchiesta della procura di Milano sui fondi russi alla Lega. Inchiesta nata proprio dallo scoop dell'Espresso su una presunta trattativa tra personaggi legati a Putin per far arrivare soldi al Carroccio dalla compravendita di petrolio russo. Oggi però il giornalista Giacomo Amadori racconta che da un’informativa della Guardia di Finanza risalente a luglio 2020 emergerebbe che "dagli accertamenti svolti […] sono emerse tracce di contatti telefonici e di incontri intercorsi nel periodo d’interesse investigativo (2018/2019) tra uno degli indagati, Gianluca Meranda, e uno dei giornalisti firmatari dello scoop da cui ha tratto origine l’indagine, Giovanni Tizian (oggi a Domani, ndr)".
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"Il silenzio della sinistra e dei suoi giornali, a iniziare dall’Espresso, è indecente - ha continuato Crippa - anni di fango, calunnie, insinuazioni contro uno dei principali partiti italiani alla vigilia del voto. Ora, viste le rivelazioni della Verità, intervengano Copasir, magistratura, ordine dei giornalisti”.
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