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Sinistra al palo, e tre! La frustata di Formigoni a Schlein e compagni

Roberto Formigoni
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E tre! Il centrodestra ha stravinto le elezioni politiche a settembre, ha stravinto le regionali in Lombardia e Lazio a febbraio, ha stravinto le comunali di domenica scorsa in quasi tutte le città in cui si andava al voto. Hanno un bel dire i commentatori favorevoli alla sinistra che in Italia l’elettorato è volubile e i governi, col passare del tempo, perdono appeal, e ricordano Renzi passato dal 40% al 4, Salvini dal 34% all’8 e il crollo di Conte ecc.ecc.

Ma ora sembra in atto qualcosa di diverso, il logoramento dell’esecutivo non si percepisce, la svolta moderata di Meloni non dà fastidio anzi viene premiata, il centrodestra vince, e spesso stravince, anche dove era sempre sconfitto, in storiche roccaforti della sinistra come Ancona e Brindisi, nelle grandi città della Toscana come Massa, Pisa, Siena, in Sicilia (Catania, Siracusa, Ragusa, Trapani).

E nei pochi Comuni dove il Pd tiene, avviene un fatto strano: a Brescia ha vinto una riformista lontana anni luce dalla agenda estremista della nuova segretaria Elly Schlein, a Vicenza ha vinto sul filo (50,4 a 49,6) un giovane che non ha voluto ai suoi comizi nè la Schlein nè i vecchi dinosauri del partito.

 

Non solo, ma la vittoria del centrodestra è avvenuta in un contesto tradizionalmente difficile per lei, dove vige il doppio turno che il centrodestra ha sempre avversato e tentato di abolire, e che invece la sinistra ama perché spesso in passato l’ha usato per costruire un fronte comune contro il terribile “avanzare delle destre”. Oggi invece il voto moderato e di centro, il voto degli indecisi, che nel doppio turno è spesso decisivo e ha determinato in passato la vittoria della sinistra, ha premiato il centrodestra.
È un fatto nuovo, da sottolineare.

D’altra parte i sondaggi nazionali confermano la piena tenuta, e talvolta un piccolo rialzo del centrodestra, mentre a sinistra l’effetto Schlein non si vede, e le uniche oscillazioni sono date da Pd e 5Stelle che si mangiano a vicenda i consensi.

Anche questo è estremamente significativo, il centrodestra ha trovato un suo solido equilibrio e bilanciamento tra i quattro partiti che lo compongono, mentre a sinistra Pd e 5Stelle sono in perenne polemica (altro che campo largo!), e nel cosiddetto Terzo Polo, già uscito a pezzi dalle regionali, la polemica tra Renzi e Calenda è rovente ogni giorno di più. Ora il prossimo appuntamento sono le elezioni europee del 9 giugno 2024, tra poco più di un anno. Il centrodestra è alla prova di un Pnrr che sia approvato dalla Commissione e faccia crescere l’Italia, la sinistra, speriamo, capisca che le polemiche sul fascismo non convincono più nessuno e la politica dei cosiddetti diritti non piace alla maggioranza dei cittadini.

 

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