Giorgia Meloni parla di patrioti e cita Renan? Repubblica va in tilt
"Il termine patriota non è più considerato un'infamia. È una grande vittoria e sono orgogliosa del contributo che anche noi abbiamo dato in questa direzione": Giorgia Meloni lo ha detto in un videomessaggio al convegno "Nazione e Patria. Idee ritrovate" organizzato dall'ex presidente del Senato Marcello Pera a Palazzo Madama. Le sue parole rivelano un grande sentimento di orgoglio di fondo, ma sono state subito criticate dalle opposizioni e anche dal quotidiano La Repubblica.
"Giorgia Meloni torna a maneggiare con vigore i termini patria, patriota, nazione e a citare il controverso filosofo Renan, la cui riproposizione aveva sollevato un acceso dibattito mesi fa", ha scritto il quotidiano diretto da Molinari. Non è tardata ad arrivare anche la reazione di Carlo Calenda, che sui social ha scritto: "La patria 'fluisce' nella coscienza di un popolo attraverso la cultura e la conoscenza della storia, dell'arte e del pensiero che la compongono. Tutte cose che nulla hanno a che fare con etnie, ceppi e retorica".
Nel frattempo, il governo risponde con i fatti: la parola "nazione", infatti, andrà a sostituire il termine "razza" nei documenti della Pubblica Amministrazione, così come previsto dall'emendamento del deputato Pd Scotto, approvato all'unanimità. "Forza Italia e tutti i partiti del centrodestra hanno votato la proposta presentata dal Partito democratico al decreto per il rafforzamento della pubblica amministrazione, una proposta che aveva già avuto il via libera del governo - ha fatto sapere in una nota il deputato Paolo Emilio Russo, capogruppo azzurro in commissione Affari costituzionali -. È la dimostrazione che su questo, come su altri temi che riguardano i diritti e dunque il livello stesso di civiltà del nostro Paese, non esistono distinguo o divisioni".