Pd, Gualmini stronca Schlein: "Parlate di fascisti, ma come si fa?"
Il Pd ormai è una polveriera. Un partito devastato dal risultato pessimo delle amministrative di fatto adesso apre una lunga fase da resa dei conti. E lo fa con parole e toni duri. Il primo segnale che il partito non ha metabolizzato lo schiaffone del centrodestra è nel rinvio della missione della Schlein a Bruxelles. Una scelta che ha scatenato ovviamente le malelingue su una Schlein in difficoltà e già sul banco degli imputati per il disastro alle amministrative.
Per capire bene cosa sta succedendo dentro il Pd bisogna leggere le parole della dem Paola De Micheli: "Il risultato elettorale era prevedibile. Fuori dai palazzi, dalle redazioni dei giornali e dai centri storici radical chic noi non esistiamo. Ma ti pare che uno prudente come Possamai avrebbe potuto dire a Elly di non venire a Vicenza a fare comizi con lui se non fosse stato più che necessario?". Parole pesantissime che fanno salire e non di poco la tensione tra le mura del Nazareno. Poi pesa anche il caso Possamai a Vicenza, il candidato del centrosinistra che ha vinto ma ha anche chiesto di non avere tra i piedi i leader nazionali durante la campagna elettorale.
Ma in queste ore è passata inosservata la dichiarazione dell'eurodeputata dem Elisabetta Gualmini che ha aspramente criticato le prese di posizione del partito, la narrazione del Paese fatta in questi mesi, mettendo anche in dubbio il cavallo di battaglia del "fascismo al governo", tanto caro al Pd: "Il Pd dice no a tutto. No al taglio del cuneo fiscale, no al premierato (che avevamo lanciato noi), No a tutto. Aggiungendo che al Governo abbiamo i fascisti. E le nostre proposte non si capisce quali siano. Come si fa a convincere gli elettori?". Forse la balla sul "fascismo" comincia a stufare persino gli amici della Schlein.