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Salvini, "fare presto": un nome clamoroso per il Commissario in Emilia Romagna

Salvatore Dama
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È il generale Francesco Paolo Figliuolo la soluzione per l’Emilia Romagna. L’uomo che, dopo essersi occupato della campagna vaccinale, potrebbe essere richiamato in servizio per la delicata operazione di ricostruzione delle zone alluvionate. Ieri è arrivata una (quasi) investitura da parte di Matteo Salvini. Secondo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti potrebbe essere una scelta opportuna, soprattutto per mettere fine alla polemica politica intorno al nome del governatore Stefano Bonaccini, che incontra pareri discordanti da parte della maggioranza.  Il leader leghista premette di non avere «simpatie o antipatie», non pone «veti» e aspetta la scelta di Giorgia Meloni: «Avrà tutto il mio sostegno», qualsiasi cosa decida la premier. «Io mi occupo di strade e ferrovie e non partecipo al totonomi e al totonomine». Il commissario «prima si fa e meglio è, chiunque venga nominato da Palazzo Chigi per me va bene», assicura.  L’ipotesi che venga nominato il generale Francesco Paolo Figliuolo? «Lo conosco e lo stimo per il lavoro fatto per l’emergenza Covid, ma in questi giorni ho letto tanti nomi...». La situazione dei territori alluvionati è complessa, ricorda Salvini: «Anche se arrivasse Gesù Bambino non è che risolverebbe i problemi in una settimana. Non è che ci sia un commissario con poteri salvifici».

 


NULLA DI PERSONALE - Il vice premier parla dalla prefettura di Bologna. Anche alla presenza di Bonaccini. Non c’è nulla di personale contro di lui, precisa: «Il commissario va scelto in base alle competenze tecniche, non al colore politico. Sui giornali se ne scrivono tante. È mio dovere e piacere lavorare con sindaci e governatori indipendentemente dal colore politico». Altra tappa della domenica del Capitano: la scuola politica della Lega. Qui Matteo parla del Ponte sullo Stretto: «Costerà la metà di quanto sta costando agli italiani il reddito di cittadinanza, che non lascia traccia...». E sarà anche un’attrazione turistica: «Chi non va a San Francisco, a Londra, a Istanbul a vedere il ponte?». Quanto alle risorse, i primi finanziamenti arriveranno con la «legge di bilancio del prossimo inverno». I 13,5 miliardi ipotizzati «sono la cifra massima, ma penso si possa arrivare a cifre inferiori». 

 

FRECCIATE ALL’EUROPA - I temi politici sul tappeto sono tanti. E Salvini non nega frecciate all’Europa, che in settimana ha criticato la riforma delle autonomie regionali. Il leader del Carroccio cita i casi della Germania e della Svizzera: «L’autonomia non toglie un euro a nessuno, sono convinto che chi avrà più benefici saranno i cittadini del Sud». Ancora Salvini: «Questa Europa ci ha spiegato che la flat tax non la dobbiamo fare, però c’è già, arriva fino agli ottantamila euro di fatturato per le partite Iva, e aggiungo che noi vogliamo portare almeno a centomila il tetto ed estendere questo trattamento fiscale equo a lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie». Altra questione aperta con Bruxelles: il Pnrr. Raffaele Fitto «ci sta lavorando alacremente» e non solo lui. Salvini ricorda che al ministero che dirige sono state attribuite risorse per 60 miliardi complessivi: «Il mio obiettivo è spendere bene e spendere tutti i denari che ci sono stati assegnati», ma «se qualche progetto per tempi tecnici non potrà finire entro giugno 2026, è banale buonsenso trasferire i fondi a un altro progetto».  Salvini annuncia che «entro pochi giorni» arriveranno le risposte dei dicasteri sul cronoprogramma dei progetti del Pnrr. «Il ministro Fitto sta chiedendo a ciascun ministero le tempistiche dei progetti e penso che a breve ci sarà la risposta».

 


TORNINO LE PROVINCE Altrettanto rapidamente andrà affrontata la questione dei balneari: «La mappatura dipende dal ministero che ho l’onore di dirigere e posso dire che avremo risposte certe e garanzie certe nell'arco di poche settimane». Altra materia di competenza salviniana sono le auto elettriche: «Ogni Stato deve essere libero di arrivarci come meglio crede. L’auto green significa che dobbiamo inquinare meno, accompagnando la transizione che non è un fulmine a ciel sereno. L’auto elettrica è una parte del tutto, non è tutto: ci sono diesel che impattano meno delle batterie di certe macchine elettriche». Infine Salvini parla al Festival di Trento. Di riforme: «L’ente provincia deve tornare ad esistere, con tutti gli onori e oneri, con rappresentanti eletti da tutti i cittadini», propone. E sulla forma di governo: «Non toccherei il ruolo del Presidente della Repubblica e darei ai cittadini la possibilità di indicare direttamente una maggioranza e chi la guiderà, prevedendo che non possano esserci ribaltoni politici nell’ambito della stessa legislatura». Le riforme del presidenzialismo e dell’autonomia «sono in perfetto connubio».

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