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Sallusti, "ecco che cosa è la sinistra": svelata la violenza rossa

Alessandro Sallusti
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Immaginate cosa sarebbe successo se ieri l’altro nei saloni della Fiera del Libro in corso a Torino qualcuno del pubblico avesse contestato fino a impedire loro di parlare Michela Murgia o Concita De Gregorio. Possiamo solo immaginarlo perché non è avvenuto né mai accadrà, non è nel dna della destra italiana infilarsi nelle fila dell’avversario per fare casino e zittirlo. È invece accaduto che ieri, nello stesso luogo, un nutrito gruppo di fascisti di sinistra - ambientalisti e fanatici delle teorie Lgbtha impedito a un ministro della Repubblica, Eugenia Roccella, di presentare il suo libro “Una famiglia radicale”. Non c’è da stupirsi più di tanto: il Salone del libro è il fiore all’occhiello della cultura di sinistra, e la cultura di sinistra è esattamente questa cosa qui, intollerante, falsa, settaria e all’occorrenza violenta. La sinistra è una casta che si mobilita per difendere un miliardario, Fabio Fazio, che in realtà ha deciso liberamente di andare a guadagnare ancora più soldi lasciando la Rai, ma che non muove un dito per permettere a una ministra di esporre le sue opinioni a casa loro dopo averla invitata.

 

 

 

Questi sono quelli che i morti di Covid sono colpa della Regione Lombardia, quelli di Cutro del governo Meloni ma guai a segnalare i ritardi della regione rossa Emilia Romagna- cioè del presidente Bonaccini e della sua vice Schlein, numeri due e uno del Pd - nella prevenzione di disastri ambientali perché altrimenti sei “uno sciacallo”. Un salone del libro dovrebbe essere un luogo di libertà e confronto, Torino si è dimostrata luogo di incultura comunista in balia di teppisti e provocatori nonostante i non pochi finanziamenti pubblici di cui gode. «Il dissenso è legittimo», ha dichiarato il direttore della rassegna, lo scrittore Nicola Lagioia, che però un minuto dopo si smentisce piagnucolando per il dissenso nei suoi confronti espresso dalla deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, che gli ha detto in faccia «vergognati, con i soldi che prendi...». Ecco, Lagioia è la perfetta immagine del fango in cui nuotano lui e i suoi amici di sinistra: contestare la ministra Roccella è il sale della democrazia, contestare lui è da fascisti: un concetto neppure troppo vagamente fascista. 

 

 

 

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