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Vittorio Feltri straccia Repubblica: "Contro Meloni toccato il fondo della decenza"

Vittorio Feltri
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Con tutto il rispetto per il direttore di la Repubblica che fu mio stimato cronista all’Indipendente, occorre dire che ieri il quotidiano fondato da Scalfari ha toccato il fondo della decenza, pubblicando pagine e pagine per raccontare vita morte e miracoli della famiglia di Giorgia Meloni, della quale invero si sapeva poco mentre ora, grazie al foglio di Maurizio Molinari, sappiamo invece tutto. Peccato che non ce ne freghi un cavolo delle vicende personali e private dei genitori e dei parenti vari della presidente del Consiglio, visto che non siamo di fronte a una cosca mafiosa, ma a gente normale che ha cercato di vivere al meglio delle proprie possibilità.

Il titolo dell’articolo è già un programma: “La sfavorita”, che si legge come fosse sinonimo di sfigata. A parte che il testo è incasinato e quindi illeggibile senza uno sforzo sovrumano, bisogna aggiungere che non racconta nulla di sensazionale o di scandaloso. È la storia di un padre e una madre che hanno avuto delle figlie cresciute tra qualche difficoltà, esattamente come accadde nella mia casa di fanciullo, dove non tutto filava liscio come l’olio. Non mancano lunghi passaggi contorti da cui emerge soltanto l’ossessione degli autori (una specie di cooperativa) vogliosi di gettare ombre sui personaggi presidi mira. La cosa più ridicola che emerge dal fluviale racconto, lungo come dieci capitoli della Bibbia, è il fatto che Giorgia nella sua nota biografica avrebbe taciuto vari particolari giudicati piccanti dal gruppo degli autori. 

 

Omissioni che lasciano il tempo che trovano. Per rendere più frizzante la narrazione, sopra il titolo idiota che ho già riportato, è stato messo un occhiello esilarante. Questo: «Gli affari della madre, i legami con società offshore, la testimonianza delle sorelle nascoste». Poi vai a leggere il testo e scopri che è una pisciata infinita che svela particolari privi del benché minimo interesse. La Meloni ormai la conosciamo tutti e ammiriamo il modo in cui affronta i problemi nazionali. Gli elettori l’hanno premiata alle urne perché si fidano di lei, e non mi pare si siano pentiti di averla votata. Dei retroscena riguardanti la vita più o meno agra dei suoi parenti ci importa meno dell’attività notturna degli scarafaggi.
 
Giorgia giustamente nel suo libro che ha avuto successo punta a descrivere se stessa per farsi conoscere al grande pubblico. Ha colto nel segno il suo obiettivo e non ha nulla da rimproverarsi. Mentre la Repubblica ha sprecato anche ieri molta carta per rimediare una brutta figura. Con quel che costa la materia prima dei giornali non ne valeva la pena. Comunque la foto della premier è molto bella anche se non compensa la volgarità di tutto il resto.

 

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