Meloni in Cdm, "c'è l'accordo politico". Nomine, gli ultimi pesantissimi nomi
"C'è l'accordo politico nella maggioranza". Arriva all'ora di pranzo la fumata bianca sulle nomine: Pisani capo della polizia, Giannini prefetto di Roma e Sergio indicato dal Mef per il consiglio di amministrazione della Rai, di cui diventerà il prossimo amministratore delegato. Questo il giro di poltrone approvato dal Consiglio dei ministri secondo l'agenzia di stampa Agi, che riferisce di un vertice a Palazzo Chigi durato 20 minuti. Il cerchio si sarebbe chiuso anche sulla Guardia di Finanza. Andrea De Gennaro sarà il prossimo comandante della GdF anche se la sua nomina verrà ufficializzata alla prossima riunione vista l'assenza del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, impegnato al G7 in Giappone.
"Complimenti e auguri di buon lavoro al prefetto Lamberto Giannini per la nomina a prefetto di Roma e al prefetto Vittorio Pisani per quella a Capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza. Sono convinto che, grazie alla loro professionalità ed esperienza, sapranno svolgere al meglio i nuovi prestigiosi incarichi a servizio delle Istituzioni e dei nostri cittadini”, ha dichiarato quindi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al termine del Consiglio dei ministri, confermando e indiscrezioni uscite pochi minuti prima. “Sono certo, conoscendo le straordinarie qualità di entrambi, che la loro nomina contribuirà a rafforzare l'azione dello Stato sul versante della tutela dei diritti e della legalità. Sarò al loro fianco nel lavoro impegnativo a cui sono chiamati in questo delicato frangente, e rivolgerò particolare attenzione alle sfide che attendono la Capitale dove io stesso, dopo la mia esperienza di Capo di gabinetto del Viminale, ho svolto le funzioni di prefetto prima di assumere l'attuale l’incarico”, conclude il ministro.
Particolarmente importante anche la scelta di Roberto Sergio come prossimo ad di viale Mazzini, con Giampaolo Rossi (già nel Cda Rai in quota Fratelli d'Italia) destinato con ogni probabilità al ruolo di direttore generale. Da loro due dipenderanno anche le scelte editoriali e di palinsesto della tv di Stato.