Meloni, gli attacchi della Francia? Retroscena bomba: cosa c'è dietro
Gli attacchi di Francia e Spagna al governo italiano sono "una questione di politica interna" di Parigi e Madrid che "segnalano qualche difficoltà di consenso", tuona Giorgia Meloni da a Praga dove ieri 10 maggio ha incontrato l'alleato conservatore Petr Fiala. La premier smorza così le nuove tensioni con la Francia, rilanciate dalle parole di Stephane Séjourné, presidente di Renaissance, il partito di Emmanuel Macron, che ha definito "ingiusta, inumana e inefficace" la politica italiana in tema di migranti e del ministro del Lavoro, la spagnola Yolanda Diaz, che ha criticato le misure sul lavoro dell’esecutivo di Roma.
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Secondo un retroscena di Massimo Franco su Il Corriere della Sera questi attacchi "lasciano indovinare una strategia, non incidenti fortuiti o gaffe. Gli attacchi all’Italia prescindono dal merito", il tema "riguarda non la nostra politica ma quella di Macron. Riflette il timore e l’esigenza della sua coalizione di arginare l’ascesa dell’estrema destra di Marine Le Pen, favorita da un malessere sociale crescente: un’impostazione condizionata dalla prospettiva delle elezioni europee del prossimo anno".
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In sostanza, l'Eliseo sta "usando l’Italia per parlare in realtà ai propri elettorati. La prospettiva di una saldatura tra Popolari e conservatori a Bruxelles acuisce le tensioni. E proietta sui prossimi mesi polemiche aspre e sempre più virulente, perché a stagliarsi, se si spezzasse l’intesa storica a Bruxelles tra Ppe e socialisti, sarebbe un cambio di epoca e non solo di alleanze". A questo punto, conclude Franco, "la domanda è se il modo in cui l’Italia ha reagito, annullando il viaggio del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Parigi, sia il più opportuno. Oppure se aiuti, senza volerlo, la provocazione di chi lavora a un isolamento progressivo del governo italiano, scavando un solco profondo con la Francia".