Premierato, Giorgia Meloni spacca la sinistra: "Io lo faccio", chi ci sta
"Io voglio fare una riforma ampiamente condivisa, ma la faccio. E la faccio perché ho avuto il mandato dagli italiani e tengo fede a quel mandato": Giorgia Meloni rivendica il successo ottenuto alle elezioni del 25 settembre, dicendo di non voler tradire i suoi elettori per quel che riguarda proposte a lei care come il presidenzialismo. Una riforma a cui le opposizioni hanno già detto no, alzando un muro. Per questo ieri la premier, alla vigilia del primo incontro con la sinistra, da lei convocata proprio per discutere delle riforme costituzionali, è tornata sul palco - accanto al candidato sindaco di Ancona - chiarendo che, comunque vada, le riforme il governo le farà.
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Oggi gli incontri dovrebbero iniziare intorno alle 12.30 e finire alle 20. Parecchio attesi, come si legge sul Corriere della Sera, i primi faccia a faccia. In particolare, quello tra Meloni e Giuseppe Conte. Ma anche quello con la segretaria dem, Elly Schlein. Sul tavolo non c'è ancora nulla di definito: se all'inizio l'idea era quella di un presidenzialismo alla francese, ora la maggioranza punterebbe più sul premierato, che potrebbe trovare l’appoggio anche del Terzo polo. Carlo Calenda, infatti, ha aperto al premierato e all’idea di superare il bicameralismo. Al centro della discussione poi ci saranno anche l’Autonomia differenziata e le altre modifiche auspicate dal governo.
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Ad accogliere le opposizioni ci saranno, insieme alla Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, i ministri per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati e per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. "Abbiamo questo incontro e andremo a sentire cosa ha da dirci il governo", ha fatto sapere la Schlein. Mentre Conte ha chiarito: "Se per il governo è 'prendere o lasciare' il suo progetto, che mi sembra molto avventuroso, allora è il governo che rompe il dialogo".
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