Ignazio La Russa, un francobollo per zittire Maurizio Molinari
La sinistra attacca e La Russa risponde. Dopo gli attacchi sul non rispetto dei valori della Costituzione, il presidente del Senato lancia una proposta che va in direzione opposta. "Un francobollo è per sempre, soprattutto per chi li colleziona e li tramanda magari di padre in figlio, esattamente come noi vogliamo tramandare i valori della nostra Costituzione, che il Senato della Repubblica nella sua prima sua seduta faceva propri e trasferiva plasticamente nell’opinione pubblica - ha spiegato il presidente di Palazzo Madama -. Così anche il francobollo verrà conservato e ricordato e verrà tenuto sempre come elemento fondante del nostro stare insieme".
Con queste parole La Russa ha presentato le emissioni numismatiche e filateliche in occasione del 75esimo anniversario della prima seduta del Senato della Repubblica. "Il francobollo - ha ricordato la seconda carica dello Stato - era il via libera alla comunicazione tra le persone, senza francobollo non si poteva scrivere una lettera. La lettera era allora la forma di comunicazione tra le persone: mia nonna, che abitava a venti chilometri dalla figlia che si era sposata ed era andata a vivere a Catania, scriveva tutti i giorni a sua figlia e riceveva tutti i giorni da sua figlia una lettera, e quindi tutti i giorni comprava un francobollo e la figlia tutti i giorni comprava un francobollo". E ancora: "A volte ci dimentichiamo l’importanza che nella storia ha avuto questa affrancatura che dava il permesso, il diritto di comunicare tra le persone con lo Stato che se ne faceva interprete".
"Ancora oggi - ha concluso La Russa - questa valenza rimane e rimane ancora di più il fatto simbolico che nel 75esimo anniversario della Repubblica e della prima seduta il Senato si unisce in questo ricordo commosso". Nelle scorse ore invece il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, commentando l'eventuale riforma della Costituzione che potrebbe spalancare le porte al presidenzialismo, è stato molto duro nei confronti di Giorgia Meloni e della destra: "Non accetta le basi di questa Costituzione che nascono dalla lotta partigiana. Non l'ha mai detto e questo mi pare sia molto grave, un punto che mette a rischio l'inizio di un percorso condiviso di riforme che vanno definite con le opposizioni".