Soumahoro, insulti a Italia e governo: "Politiche razziste, fenomeni orrendi"
Dice che «anche grazie» alla sua testimonianza «in Italia si è avviata una riflessione su quanto sta accadendo», l’onorevole Aboubakar Soumahoro, ma non parla delle cooperative gestite dalla suocera e dalla moglie finite sotto indagine bensì del «razzismo», delle «discriminazioni» e delle «disuguaglianze» subite qui da noi dagli immigrati. Sono africani, in parte, anche gli ex lavoratori della Karibu e del Consorzio Aid che reclamano stipendi mai ricevuti dai suoi parenti ma vabbè, l’ivoriano Soumahoro rimasto orfano di Zoro - il conduttore de La7 che l’aveva portato in palmo di mano - fa spallucce, scrolla il mantello e indossa la maschera di Zorro per fustigare la Meloni e quei fascistacci del governo, un Don Diego de la Vega dalla spada di gomma che anziché il destriero Tornado cavalca Ronzinante, Don Abou de Bétroulilié contro i mulini a vento.
L’ARRINGA
«Sono a Ginevra dove le Nazioni Unite hanno ospitato la prima riunione dei parlamentari afro-discendenti d’Europa», annuncia il vendicatore Aboubakar, «questo importante appuntamento ha come obiettivo quello di un’alleanza tra gli onorevoli europei per combattere diseguaglianze legate al colore della pelle». Bravo Soumahoro, giusto. Però ad Abou al solito sfugge l’arma e di fronte all’uditorio internazionale descrive l’Italia come l’Alabama segregazionista: «Con preoccupazione s’è parlato delle politiche razzializzanti», dice così, «dei governi di destra, che attraverso leggi sull’immigrazione stanno legittimando gli orrendi fenomeni di razzismo sociale e digitale. Per questo s’è deciso di tenere la prossima riunione a Roma, e l’incontro sarà aperto alla società civile (non a quella incivile, ndr) e agli attivisti dei diritti, al mondo della cultura, ai giovani e a tutti coloro che resistono (scritto con la “r” maiuscola) quotidianamente contro l’avanzata dei razzismi delle destre estreme».
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Chissà che tutti assieme non siano più degli elettori di Sinistra Italiana e Verdi grazie ai quali Soumahoro allora eroe di Fratoianni e Bonelli è stato eletto per un soffio in parlamento, salvo poi essere scaricato pure da questi due. Abou però da quando sono scoppiate le grane in famiglia ha scaricato gli italiani, che all’estero dipinge a tinte fosche: «Un’Italia senza italiani, titola oggi la copertina di un noto settimanale (Panorama). Siamo nel 2023», twitta l’onorevole passato al gruppo (fritto) Misto, «ma sembra di fare un balzo indietro di cent’anni. Il messaggio è che le persone con la pelle nera, anche quelle nate in Italia e con background migratorio, non potranno mai essere italiane».
I COLLEGHI STRANIERI Accuse in libertà. Abou attacca il governo: «Questo arriva pochi giorni dopo che il ministro Lollobrigida ha parlato della minaccia di sostituzione etnica. Ricordo che italiani si nasce e italiani si diventa». Anche parlamentari, si diventa, coi voti degli italiani.
L’eroe mascherato informa che alla prossima riunione a Roma dei parlamentari afro-discendenti ci saranno pure «i colleghi degli Stati Uniti e dell’America Latina», «coi quali abbiamo avviato rapporti». I rapporti coi sodali di Zoro, i compagni Saviano e Damilano che Soumahoro l’avevano trascinato addirittura a San Pietro per un selfie col Papa, Abou non li ha più, abbandonato anche da loro, e non si fa così. Soumah oro intanto ha provato anche a costituire l’intergruppo parlamentare per i rapporti socio-economici con l’Africa occidentale inviando mail a sinistra e a manca ma per ora non ha fatto proseliti, un cruccio perché il proponente ne diventa in automatico anche il presidente. Quasi in contemporanea lo Sportello dei Diritti ha presentato una denuncia alla procura di Foggia chiedendo di indagare sulle raccolte fondi per aiutare i migranti lanciate dell’ex sindacalista delle campagne pugliesi di San Severo, dove qualche bracciante sostiene che Abou in campagna elettorale pagasse per selfie e video, banconote in cambio di proteste a fini di propaganda, ma sono voci, non c’è un’inchiesta. Ci sono invece video e foto di lui vestito da Babbo Natale che raccoglieva fondi per i regali ai bimbi poveri del ghetto (i primi a diffonderli sono stati quelli di Striscia la Notizia), ma il prete della Caritas del ghetto, don Pupilla, dice che i bimbi lì si contano sulle dita di una mano. I detrattori gettano ombre su Aboubakar, il deputato entrato in parlamento col pugno chiuso e gli stivali di gomma sporchi di fango. Lui tira dritto e attorno vede solo nero. Fascisti ovunque.
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