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Chinnici, addio Pd: "Perché vado con Berlusconi", che siluro contro Schlein

 Caterina Chinnici

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Caterina Chinnici non può stare più in un partito che si è spostato così tanto a sinistra dopo l'elezione di Elly Schlein alla guida del Pd. Non si riconosce in certi valori e non condivide certe posizioni, soprattutto su maternità surrogata e gender. Per questo dopo due legislature ha deciso di lasciare i dem e di aderire al partito di Silvio Berlusconi. Lo spiega lei stessa in una intervista a Il Corriere della Sera: "Io ero una indipendente, lo sono e lo sarò sempre e così ho deciso di aderire al Ppe, nella delegazione di Forza Italia".

E ancora: "Io sono stata sempre una moderata, per la mia storia di magistrato lavoro su temi come i diritti dei minori, sul contrasto al terrorismo, alla criminalità organizzata, e su tutti i profili connessi con le agenzie europee di giustizia e affari interni" aggiunge. In questa legislatura, "che ha visto cambiare profondamente il Parlamento, mi sono sentita sempre più a disagio. Mi sono spesso trovata a condividere il mio lavoro e impegno con i colleghi del Ppe, con cui ho anche ottimi rapporti personali, che non con quelli del mio gruppo".

La Chinnici ha "sempre lavorato e molto su temi giuridici, sulla sicurezza. E su queste tematiche, ultimamente, mi sentivo molto sola. Non sempre ho avuto il necessario sostegno". L'eurodeputata conosce Elly Schlein "da tanto, ne apprezzo l'autenticità dell'impegno. Ma su alcuni temi abbiamo visioni diverse, e inoltre il gruppo dei Socialisti e democratici nel tempo si è spostato sempre più a sinistra. Troppo, per me". Le posizioni su gender, diritti, Gpa "mi mettono in difficoltà. Quando si parla di diritti delle coppie che vengono prima di quelli dei bambini, pur essendo io molto aperta, non posso condividere". Con il ministro Tajani "ci conosciamo e stimiamo reciprocamente dal 2014. C'è sempre stato sempre un rapporto di grande collaborazione, molto positivo e sì, ultimamente ci siamo parlati"

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