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Giovanni Donzelli fa impazzire la sinistra: "Fossi vissuto durante il fascismo..."

Giovanni Donzelli

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Giovanni Donzelli ha partecipato il 25 aprile alle cerimonie istituzionali della Festa di Liberazione a Firenze. Erano 17 anni che non lo faceva. Il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia si è recato prima in piazza dell'Unità d’Italia per assistere alla deposizione di una corona d'alloro al monumento ai Caduti e poi si è unito al corteo, aperto dal sindaco Dario Nardella, che si è diretto in piazza della Signoria dove si sono tenute le orazioni ufficiali all'arengario di Palazzo Vecchio. Con Donzelli c'era anche il senatore di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi.

 

 

"Non ho mai avuto problemi a tifare per la libertà, anche perché fin dall'università ho dovuto difendere con le unghie e con i denti la mia libertà d’espressione dall'arroganza della sinistra", ha detto a Il Corriere della Sera. "Ma su una cosa non transigo: noi non diamo patenti di legittimità istituzionale a nessuno, quindi non permetto che siano altri a darle a noi".

 

 

Donzelli aveva deciso di scendere in piazza il 25 aprile ben prima che Giorgia Meloni scrivesse la lettera al Corriere ma aveva tenuto per sé l'iniziativa: "Sono considerazioni mie, non devo dimostrare niente a nessuno: la mia attività in Comune, Regione e poi in Parlamento è sempre stata in difesa dei diritti e della libertà di espressione, contro il pensiero unico". E ancora: "Ho sempre rivendicato che se fossi vissuto durante il fascismo, molto probabilmente, sarei stato contro il fascismo. E invece la storia dimostra che molti di coloro che dal 26 aprile hanno fatto i guardiani dell’antifascismo erano 'fascistissimi' fino al 24 aprile". 

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