Michele Santoro insulta Lollobrigida e La Russa: "Dove devono andare"
Il 25 Aprile regala, si fa per dire, un Michele Santoro in grande spolvero. Ospite ormai fisso di Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, il conduttore più rosso che c'è commenta la lettera di Giorgia Meloni sul Corriere della Sera: "C'è stata una affermazione importante del nostro presidente Mattarella, la nostra Costituzione nasce dall'antifascismo. In questa lenzuolata di parole della Meloni, la parola 'antifascismo' non c'è. Ora cosa dovremmo pensare della Meloni e di Ignazio La Russa?".
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"Sono fascisti? Non lo penso, io penso che sono a-fascisti. Ormai non sono né fascisti né antifascisti. Ma quando dei politici non sanno da dove vengono non sanno nemmeno dove vanno, non hanno fatto i conti con il passato. Fini sarà pure maschio ma un po' di politica l'ha studiata: la Meloni non è riuscita a dire che è antifascista. E non è riuscita a dire a La Russa e Lollobrigida: 'Ragazzi avete fatto delle caz***ne grandi come una casa'. In tutta Europa Lollobrigida e La Russa starebbero a pascolare le pecore nei campi. La prossima volta che dicono una cosa del genere non mi aspetto che sia Santoro a chiedere le loro dimissioni, lo deve fare la Meloni".
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"La Meloni - conclude Santoro - ci ha ribadito che non ha nessuna nostalgia del fascismo. E vorrei vedere, per dire queste cose ci ha messo una lenzuolata sul Corriere della Sera. Ma si è scordata che lei ha giurato sulla Costituzione, quindi non poteva dire niente di diverso".
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