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25 Aprile, Meloni e La Russa insultati a Milano: cosa spunta nel corteo

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Nessun esponente del governo di Giorgia Meloni si è unito al corteo che ha attraversato il centro di Milano per celebrare il 25 Aprile. Questo ha legittimato alcuni manifestanti a prendersi gioco della presidente del Consiglio e di Ignazio La Russa, che ricopre la seconda carica dello Stato, con cartelli e striscioni. Il più pesante è stato dedicato proprio alla Meloni, con il solito richiamo al fascismo che è diventato un disco rotto della sinistra. 

“Ieri contro il fascismo di Mussolini, oggi contro il neofascismo di Meloni”, recitava uno dei cartelli esposti durante il corteo contro il governo di centrodestra. Tra i bersagli anche il presidente del Senato: “Ignazio torna a scuola, la Costituzione è antifascista”, mentre un altro ancora lo definisce “seconda ‘caricatura’ dello Stato”. L’assenza di esponenti del governo è stata evidenziata da molti presenti, a partire dal sindaco Beppe Sala. Per il resto il corteo è stato caratterizzato da una moltitudine di bandiere, da quella della pace a quella ucraina, passando per l’Anpi, i sindacati e i vari partiti. 

I volti noti sono stati piuttosto “trasversali”: oltre all’attesissima Elly Schlein, che in qualità di nuova segretaria del Pd è stata molto applaudita, c’erano anche esponenti lombardi del Movimento 5 Stelle e del centrosinistra, compresi Nicola Fratoianni e l’ex grillino Dino Giarrusso. 

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