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Di Maio "incapace, con un gesto di dignità rinunci": chi lo umilia

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"Con un gesto di dignità e di consapevole autovalutazione della sua totale inadeguatezza, Luigi Di Maio prenda atto che l'area di governo attuale non si riconosce assolutamente nella sua designazione. Un rappresentante europeo non supportato dal Governo del suo Paese è già delegittimato in partenza. A ciò si aggiunga la totale, palese e accertata incapacità di Di Maio e quindi si traggano le conseguenze. Eviti di ricoprire di vergogna l'Europa e l'Italia e rinunci con immediatezza". Le parole, durissime, sono del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, sull'investitura ricevuta dall'Ue all'ex ministro degli Esteri italiano come rappresentante dell'Unione europea per il Golfo persico

 

 

 "Viene sconfessato dall'attuale governo e dai partiti che lo sostengono, quindi dalla rappresentanza ufficiale dell'Italia. Si è visto sul campo quanto sia incapace di distinguere le capitali degli Stati o i verbi della lingua italiana, quindi basta. Non siamo al circo Orfei. Sconcertano poi le valutazioni di Borrell che, evidentemente, deve avere cattivi consiglieri o limitate capacità di valutazione. Di Maio - ribadisce in conclusione Gasparri - torni alle sue occupazioni di un tempo ed eviti di ricoprire di ridicolo l'Italia e l'Europa".

 

 


A scegliere Di Maio come "candidato migliore" per il prestigioso e strategico incarico è stato Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, in una lettera inviata nei giorni scorsi ai 27 Paesi dell'Unione. "Come ex ministro degli Esteri dell'Italia, ha il profilo politico e il livello internazionale necessario per questo ruolo". Secondo Borrell, "i suoi contatti con i Paesi del Golfo gli permetteranno di impegnarsi con gli attori di rilievo al livello appropriato". L'incarico, prosegue la lettera, avrà una durata "iniziale di 21 mesi, dal giugno 2023 al febbraio 2025". La proposta è trapelata sulla stampa alla vigilia di un consiglio dei ministri degli Esteri Ue, a Lussemburgo, dove però la questione non dovrebbe essere affrontata. Ci penseranno i rappresentanti dei 27 Paesi nel Cops, il Comitato politico di sicurezza, a discuterne e dare il loro via libera alla nomina formale, che spetta comunque a Borrell. La procedura potrebbe comunque richiedere un po' di tempo. La notizia ha scatenato le reazioni negative della Lega mentre il successore di Di Maio alla Farnesina, Antonio Tajani, prende le distanze: "Non è il candidato del governo italiano - ha commentato - ho sempre detto a Borrell che non lo è", anche se, ha ammesso, è una "scelta legittima" da parte del capo della diplomazia Ue: "E' nelle sue facoltà".

 

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