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Makkox peggio di Natangelo? Fratelli d'Italia come il Ku Klux Klan

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Ci mancavano quelli di Fratelli d'Italia versione Ku Klux Klan. D'altronde, la satira di Propaganda Live, lo show di La7 condotto da Diego Bianchi in arte Zoro diventato da anni una sorta di riserva naturale protetta per il sinistrismo radical-chic italiano più telefonato, è perfettamente in linea con la narrazione che vuole Giorgia Meloni novella Mussolini, il ministro Lollobrigida "hitleriano" e via discorrendo. Proprio Meloni e Lollobrigida sono stati al centro di una vignetta dal dubbissimo gusto del Fatto quotidiano, firmata da Natangelo, che si è sbizzarrito nel mescolare lotta all'immigrazione clandestina e "sostituzione etnica" infilando nello stesso letto un immigrato e Arianna Meloni, sorella della premier e moglie di Lollobrigida. En plein

 

 



Il suo collega Makkox, componente della banda-Zoro, prima si dice un po' invidioso di Natangelo per il capolavoro vergato e poi si diverte registrando un video-messaggio di condanna che è, in realtà, un altro esempio di satira anti-meloniana militante. Il vignettista è circondato da due loschi figuri incappucciati e di bianco vestiti, attenti a correggerne le dichiarazioni a suon di schiaffoni e scappellotti. Makkox si attiene alla censura, pur buscando qualche sganassone. "La premier Meloni" diventa rapidamente "il premier", "la vignetta sul ministro Lollobrigida" si trasforma in "la vignetta sulla sorella del presidente Meloni" e così via. 



FdI come il Ku Klux Klan: guarda il video a Propaganda Live
 

Si ride abbastanza quando Makkox azzarda: "Che poi non capisco perché ce sta de mezzo pure Aboubakar", riferendosi a Soumahoro, che sarebbe l'amante di Arianna Meloni disegnato da Natangelo. Poi però lo sprazzo di ironia vera si perde nel finale scontato. "La vera satira - spiega - è quella che si fa sugli ultimi. I clandestini che vengono qua a rubarci il lavoro, quelli che stanno sbracati sul divano senza fa 'n ca***o". E l'unica vignetta possibile contro il potere è un foglio bianco. I carcerieri annuiscono soddisfatti, ma la matita armata di Zoro alza la testa, si riprende il foglio in mano e inizia a disegnare: "Quando vedo un foglio bianco, è più forte di me...". Alla fine, su quel foglio compare magicamente un pene gigante, dedicato ovviamente alla Meloni. Il pubblico in studio ride di gusto.

 

 

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