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Elly Schlein, la donna del Pd pronta a sfidarla: "Un errore"

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Aumentano i malumori sulla gestione del Pd di Elly Schlein. L'ultima stoccata arriva da Silvia Costa. Lei, ex parlamentare di lungo corso, primi passi nel movimento femminile della Dc, co-fondatrice del Ppi, poi della Margherita, infine del Pd, nella riunione della direzione si è distinta per le critiche al nuovo vertice dem. "Il Pd è una grande forza di centrosinistra, non nasce con Elly Schlein. La segretaria dovrebbe tenere in maggior conto che il congresso ci ha consegnato un partito spaccato a metà. È la ragione per cui la minoranza ha accettato di condividere con lei la responsabilità nella gestione del partito". 

 

 

Sulle colonne di Repubblica la Costa definisce "un errore cancellare le culture politiche fondative — mi riferisco al cattolicesimo democratico e al popolarismo — come pure ignorare alcune nostre battaglie, a iniziare dalle misure a sostegno della famiglia e della crescita economica". Insomma, spostarsi troppo a sinistra è un rischio.

 

 

"Non contesto - tiene però a precisare - la radicalità delle scelte, ma la tendenza a dare risposte talora massimaliste a questioni complesse". Tra queste la necessità di "recuperare se vogliamo tornare a rappresentare un’alternativa a questa destra che nega i valori fondamentali della Repubblica, dall’antifascismo alle politiche di accoglienza". E proprio su questo "dal 2007 abbiamo fatto sbagli, ma anche cose buone. Bisognerebbe ricordarlo, non tracciare una linea e affermare — come sul termovalorizzatore di Roma — 'le ho ereditate, ma la penso diversamente'. Peraltro senza confrontarsi né dentro il partito, né con i nostri amministratori". E l'avvertimento alla neo leader del Pd è servito.

 

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