Sallusti contro Travaglio: "Mezzi uomini che perdono la testa e passano al rutto in faccia"
Si chiama Arianna, è la sorella di Giorgia Meloni e la moglie del ministro Lollobrigida, a occhio non ha altre colpe. Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio per colpire Giorgia Meloni e suo cognato ha messo in prima pagina una vignetta in cui Arianna è a letto con un uomo nero. Sai che ridere, ma questi si difendono: diritto di satira al quale un personaggio pubblico non può sottrarsi. Vero, solo che Arianna non è un personaggio pubblico, la maggior parte delle persone non ne conosce neppure l’esistenza tanto lei si tiene lontana dalla ribalta. Quando chi ha potere – un giornale – mette in mezzo chi non ne ha – mogli e sorelle di – non è mai un bel giorno per la libertà di informazione né per la democrazia.
Ma di che satira parliamo? È un po’ come se io in un dibattito con Travaglio chiamassi in causa suo figlio e sua moglie, sbeffeggiandoli o insultandoli, e accennassi ai loro gusti sessuali. Ma si sa, anche nel giornalismo e nella satira ci sono uomini, mezzi uomini e quaquaraquà, come diceva Leonardo Sciascia a proposito della società mafiosa le cui dinamiche in questo caso coincidono con quella dell’informazione. E allora è chiaro cosa sta succedendo: i mezzi uomini stanno perdendo la testa, impazziscono all’idea di avere perso il potere e di non rivederlo più per anni, quindi dalla critica passano al rutto in faccia – la mafia alle vendette trasversali - ai parenti dei vincitori perché loro hanno il diritto di satira.
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Del resto è un classico: quando mancano le idee e la bile sale la si butta in vacca. Ieri la sinistra italiana ha votato al parlamento europeo una mozione che mette l’Italia al livello dell’Uganda nel rispetto dei diritti dei transessuali o transgender che dir si voglia. L’Uganda? Loro che hanno eletto liberamente e felicemente una segretaria bisessuale alla guida del loro partito, che in Uganda a quest’ora l’avrebbero già fucilata, ci vengono a dire che questo è un Paese transfobico? Niente da fare, questi davvero si sono bevuti il cervello: insultano i parenti dei rivali, insultano l’Italia e pure l’intelligenza dei cittadini. Ieri la Cgil si è infatti opposta all’idea del governo di applicare sostanziosi sconti fiscali alle famiglie con due o più figli. Geniale, ma sì, tassiamoli di più i lavoratori che fanno figli che poi magari crescendo questi si scoprono etero e di destra e allora addio per la sinistra sogni di gloria.
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