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Gianfranco Fini, lezione alla sinistra: "Lollobrigida? Colossale sciocchezza. Ma..."

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Ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, su La7, Gianfranco Fini ha espresso il suo punto di vista sulla polemica che ha travolto Francesco Lollobrigida. Parlando di “sostituzione etnica”, il ministro ha prestato il fianco alle critiche, che sono puntualmente arrivate. “Ha detto una colossale sciocchezza, che non sta né in cielo né in terra”, ha commentato Fini. 

 

 

“Credo alla sua buona fede - ha aggiunto - anche se la conosco pochissimo. Lui ha chiesto scusa ma non sapeva che quel termine fosse uno slogan suprematista. Ammissione di ignoranza, va bene, prendiamone atto. Uno scivolone, una frase infelice, capita a tanti”. Archiviato il caso Lollobrigida, Fini si è occupato di un’altra polemica, quella riguardante Ignazio la Russa e le sue parole sulla resistenza. “Su questioni così importanti non è lecito fare battute o scherzare - ha sottolineato Fini - si è accorto di aver preso una cantonata. Il 25 aprile è la festa della Liberazione dal fascismo. All’epoca del congresso di Fiuggi dicevamo che i valori antifascisti sono alla base della Costituzione e che tutti dovevano sentirsi antifascisti”. 

 

 

Non è mancata la critica alla sinistra: “Non presuma di avere la paternità della resistenza. Dopo via Rasella, ad esempio, ci fu un dibattito dentro il Cln, con chi metteva in discussione l'opportunità di quell'atto, non la legittimità. Vorrei un 25 aprile non all'insegna di una pacificazione, di un vogliamoci bene, perché c'è chi stava dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata. Ma stare dalla parte sbagliata - ha chiosato Fini - quella dei fascisti che hanno collaborato con i nazisti, non può essere una colpa".

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