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Michele Santoro: "Chi condivide la nostra rabbia", schiaffo al Pd

Andrea Valle
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L’ultima del teletribuno Michele Santoro- conduttore folgorato sulla via di Mosca - è una “staffetta della pace” da Aosta a Lampedusa. Obiettivo: «Riaccendere la speranza e unire l’Italia contro la guerra». Quindi no all’invio dell’Ucraina e, ovviamente, una bella censura alla Nato («Contribuisce all’escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante»).

Un ragionamento ripetuto da mesi nei salotti tv: “Putin ha invaso l’Ucraina, però Biden...”. Santoro presenterà oggi la sua iniziativa, che ha già raccolto decine di firme: da Ginevra Bompiani ad Ascanio Celestini, da Fiorella Mannoia a Moni Ovadia, da Vauro Senesi a Elio Germano. «Questo appello è rivolto a chi sente il bisogno di fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare basta» si legge nell’invettiva, «vogliamo tornare ad essere il più grande Paese pacifista del mondo, motore di una azione per la Pace e non ruota di scorta in una guerra. Sappiamo che sono in moltissimi a condividere la nostra rabbia. Si diffonde la sfiducia in una politica privilegio di pochi e il governo si mostra sempre più subalterno agli Stati Uniti e incapace di difendere gli interessi degli italiani».

Santoro si appella agli italiani. A tutti gli italiani, tranne il Pd, mai citato...

 

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