Elly Schlein sbrocca e insulta in piazza: la vergognosa deriva
Il delirio. Elly Schlein è ancora affaticata e la vacanza di cui aveva tanto bisogno deve essere stata tumultuosa. Perché il rientro coincide con un’eccitazione verbale decisamente fuori misura. La segretaria del Pd è andata in piazza contro il decreto Cutro e ha svangato la giornata mettendo nel mirino il ministro Francesco Lollobrigida, brutalizzato come «suprematista bianco». Al Nazareno devono aver spiegato alla nuova leader che c’è bisogno di insulti alla maggioranza e lei ha preso alla lettera il suggerimento. Le devono aver nascosto i dati drammatici di un Paese rimasto solo di fronte all’immigrazione.
Che ha combinato Lollobrigida di così grave per meritare la fucilazione verbale? Non che il ministro si sia così spaventato di fronte alle urla della Schlein («il solito polverone») ma è evidente che ha colpito nel segno. Questa è tornata ad essere la sinistra piazzaiola, quella che esalta il metodo Riace e per questo non vanno giù a Pd e compagnia una elementare affermazione del ministro delle politiche agricole: «Il calo demografico non può essere contrastato con la “sostituzione etnica”». Ovvero, al posto dell’italiano che non nasce ci metto l’africano che traghetta.
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E la questione è ben centrata dal capogruppo alla Camera di Fdi, Tommaso Foti: «Da 20 anni i governi che si sono succeduti non sono riusciti a risolvere il problema della denatalità italiana, non garantendo un sistema di welfare sufficientemente rassicurante perle nostre famiglie. In Italia, in base agli ultimi dati Istat e come spiegato in un video dallo stesso ministro, nel 2021 sono nati l’1.1% bambini in meno rispetto all’anno precedente. Dal 2008 ad oggi le nascite sono diminuite del 30,6%. Questa è la realtà, non uno slogan. Il governo Meloni si è dato come obiettivo primario il rilancio della natalità».
A sinistra non lo capiscono. Affrontare il tema demografico non si può. Si diventa “suprematisti bianchi”. «Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani», aveva detto il ministro prima delle polemiche incredibili della Schlein: «Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica». Che è una constatazione e non chissà quale reato da denunciare... È la ragionevolezza, piuttosto, a spiegare che le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa, perché si intensificano i rapporti, come ha sostenuto qualcuno. Ma occorre costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione.
Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada. Ebbene, per la stanchissima segretaria del Pd sono parole «disgustose, inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo (di Lollobrigida, ndr). Ci riportano agli anni ’30 del secolo scorso sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco. Mi auguro che Giorgia Meloni e il governo prendano le distanze da queste dichiarazioni - conclude - fatte per altro nel giorno in cui il presidente Mattarella si trova in visita ad Auschwitz». Ecco, mancava il nazismo per preparare come si conviene il prossimo 25 aprile.
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