Ghisleri, "il sondaggio sui migranti": guerra in aula, ora è tutto chiaro
I sondaggi in mano ad Alessandra Ghisleri lo dicono chiaro, nero su bianco: "Il tema dei migranti ha ricominciato a spostare parecchio in termini di consenso". Lo ricorda Myrta Merlino, nella sua copertina a L'aria che tira su La7, spiegando così i toni barricaderi di Elly Schlein, Pd e opposizioni da un lato sullo stato d'emergenza che durerà per i prossimi sei mesi (che verrà guidato dal commissario Valerio Valenti), ma pure le grandi tensioni all'interno della maggioranza.
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"Sul decreto Cutro è in corso un derby sovranista tra Lega e Fratelli d'Italia a colpi di emendamenti - sottolinea maliziosa la conduttrice di La7 -. Ventuno ne ha presentati la Lega, e il punto di caduta di questa storia complicata potrebbe essere il lodo Gasparri, che forse è più democristiano di Casini e sta mettendo tutti d'accordo".
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Dalle colonne del Corriere della Sera, intanto, è Luca Ciriani, esponente di FdI e ministro per i rapporti con il Parlamento, a fare il punto della situazione in una giornata molto importante anche in aula. "La protezione speciale è soltanto uno degli aspetti del decreto, rimasto sullo sfondo dopo Cutro perché il segnale che volevamo dare subito era che gli scafisti non potevano più fare i loro comodi e che in Italia si arriva in modo regolare. Adesso andava fatto un passo in più". Secondo il ministro meloniano, la norma non è solo una bandierina: "La protezione umanitaria o speciale è un grimaldello per cui chiunque entri in Italia poi difficilmente può essere espulso. Già sono farraginose le norme per espellere chi non ha alcun diritto di essere accolto - a differenza di chi fugge da una guerra, o viene perseguitato, o ha gravissime situazioni di salute - ma con la protezione speciale si rende ancora più arduo dare accoglienza a chi ne ha davvero necessità e rimandare indietro chi non ne ha i requisiti".
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A chi gli chiede se con la norma si torna ai decreti sicurezza di Salvini del 2018 e se c'e' stata una consultazione con il Colle, Ciriani replica: "La situazione rispetto ai decreti sicurezza è cambiata, quindi non ci sarà un provvedimento uguale, e certamente lavoriamo a norme coerenti e inattaccabili. Ma non tiriamo in mezzo il Quirinale, sarebbe irrispettoso". Sembra sempre più probabile che la Lega non ritirerà i propri emendamenti e che presenterà in Aula modifiche più dure all'emendamento unitari più duri di quello unitario: "Vedremo - conclude Ciriani - ma io credo che quando si fa un accordo politico e si presenta un emendamento sottoscritto da tutti i partiti della coalizione, poi lo si rispetta. Credo che sarà così anche stavolta".