Nordio, pugno di ferro sull'evasione di Artem Uss: "Ispettori a Milano"
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha disposto nei giorni scorsi "accertamenti di natura ispettiva in merito alla sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico" nei confronti del cittadino russo Artem Uss, in seguito evaso. È quanto si apprende da fonti di via Arenula. Intanto mentre il Guardasigilli vuole vederci chiaro sul dispositivo dei magistrati che hanno concesso gli arresti domicialiari al Uss, il Pd usa anche questa vicenda per attaccare il governo: "Sul caso Artem Uss il silenzio del Governo era inquietante, ora è intollerabile. Oggi il padre ringrazia Putin e amici stranieri per l’evasione milanese. Il Pd depositerà un’interrogazione. Spieghino cosa è successo. Ne va della credibilità internazionale dell’Italia", ha affermato il dem Provenzano. Un'altra polemica pretestuosa che anche questa volta non porterà qualche decimale in più nei sondaggi ai dem.
E gli inquirenti nelle ultime ore hanno ricostruito gli spostamenti di Artem Uss che ha raggiunto il confine sloveno in «poche ore», poi si è diretto in Serbia. Ne sono certi gli inquirenti milanesi che indagano sulla fuga dell’imprenditore, figlio di Aleksandr governatore della regione di Krasnoyarsk, che si è allontanato dal complesso di Cascina Vione, nelle campagne intorno a Basiglio, dove si trovava agli arresti domiciliari (braccialetto elettronico) dopo il sì all’estradizione negli Usa per violazione all’embargo nei confronti del Venezuela e frode bancaria. È stato ricostruito, come riporta l'Adnkronos, in modo certosino, ogni passaggio della fuga resa possibile grazie a più complici e più auto. Una dozzina le persone con cui sarebbe entrato in contatto durante il periodo dei domiciliari (iniziato lo scorso dicembre dopo l’arresto a Malpensa del 17 ottobre), almeno dieci i componenti dell’ingranaggio perfetto che hanno messo a punto il piano di fuga, mentre 4-5 risultano, al momento, gli indagati che avrebbero favorito l’evasione. Arrestato su mandato di arresto internazionale e sospettato di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati a equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore, la sua evasione potrebbe aver coinvolto i servizi segreti russi.