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25 Aprile, la sinistra convoca i bimbi di 3 anni: "Vi aspettiamo in piazza"

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Sarà che le loro notti, durante quegli incubi che ti svegliano di soprassalto, sono agitate da un’onda nera che avanza su Milano. Sarà che in sogno gli appaiono squadracce in ogni angolo della città, pronte a rastrellare gli oppositori politici. Sarà persino che a disturbargli il sonno ci pensano pure piccoli balilla in uniforme. L’immaginazione dell’antifascismo militante non conosce confini. I suoi alfieri vedono manganelli e barattoli d’olio di ricino ovunque. E così ecco che anche i bimbi dell’asilo sono coscienze da indottrinare secondo i sacri dettami del vangelo rosso. Il 25 aprile si avvicina e i motori si scaldano.

«BELLA CIAO...»
Tra due sabati, in piazza Gambara, ci sono in programma le «Letture antifasciste» per celebrare «Milano città Medaglia d’oro della Resistenza». La platea? Bambini e bambine da tre a dieci anni. A organizzare il pomeriggio (dalle 16 alle 18, gratis su prenotazione) è la società “Buk”, che tra le sue finalità principali ha la «vendita di libri» e le «pubblicazioni di qualsiasi genere», oltre allo «svolgimento di attività editoriali» e all’«organizzazione di laboratori anche di produzione artistica e artigianale». I brani che verranno scelti non sono noti ma si attingerà da libri dedicati, in collaborazione con Patto di Milano per Lettura di Milano e con l’associazione “In cerca di guai”, una libreria indipendente milanese che ha sede a pochi passi dal luogo dell’evento, in via Palma. Sulla sua pagina Instagram, alla data del 22 aprile, si legge: «Bella ciao. Letture in piazza Gambara». E giusto per comprendere quale sia l’orientamento politico dell’iniziativa, seppur si tratti di un pubblico che frequenta le scuole materne le elementari, basta dare un’occhiata alla locandina. Su cui in bella vista sono stampati i loghi del Comune di Milano e del Municipio 7. Accanto al disegno di tre giovani ragazze, verosimilmente partigiane, spunta un invito a chiare lettere: «Porta un fazzoletto rosso». E qui tutti i dubbi sulla matrice delle letture volano via. Si dissolvono. Che l’antifascismo sia da associare per forza al colore tanto caro alla sinistra, del resto, è una forzatura che fa a pugni con la storia. La Resistenza, infatti, non l’hanno fatta solo i comunisti: perché dimenticare i democristiani, i cattolici, i liberali, i repubblicani, i monarchici?“In cerca di guai”, tra l’altro, non è la prima volta che sconfina oltre l’arte e il piacere della lettura.

A metà dello scorso mese, quando infuriavano le polemiche sulle trascrizioni anagrafiche dei figli di coppie omosessuali, sui social della libreria si leggeva testuale: «Non riconoscere i figli di coppie omogenitoriali è una barbarie, un atto di bullismo nei confronti di minori che esistono, ci sono, a migliaia in carne ossa e sentimenti». Una decina di giorni prima - era l’8 marzo - andava in scena l’appuntamento “Mary si veste come le pare”: un mix tra letture e laboratori «di travestimenti per bambine e bambini contro gli stereotipi di genere». A partire dai tre anni.

 

 

Nella Milano ultraprogressista di Pd e compagni, però, questa è diventata la normalità. Ogni 25 del mese- e lo avevamo già raccontato sulle pagine di Libero - si tengono le «Letture per una nuova Resistenza. Non solo 25 aprile». Un ciclo di letture «ad alta voce», per bambini e ragazzini, nei parchetti, nelle biblioteche e nelle librerie del Municipio 9. «Le letture vogliono ricordare a tutti, e soprattutto a bambini e ragazzi, che “essere liberi” è una responsabilità». Gli argomenti proposti per quest’anno spaziano dal «diritto alla cura e alla crescita sana» al «futuro e lavoro»; dalla «pace» alle «opportunità per tutti/povertà». E di chi è la firma su questo progetto? Dell’Anpi, nemmeno a dirlo. Ovvero gli stessi che hanno già fatto sapere ai presidenti di Camera e Senato (Fontana e La Russa, ndr) di non presentarsi il prossimo 25 aprile sul palco milanese allestito per le celebrazioni in città. Ma tu guarda il caso... 

 

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