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Carfagna "pronta a lasciare Calenda". Ribaltone: "Dove vuole andare"

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Sarebbe durata pochi mesi l'avventura di Mara Carfagna alla corte, movimentata, di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Nell'indiscreto-terremoto che descrive, all'agenzia LaPresse, un Terzo Polo ormai sul punto di esplodere, circola anche il nome dell'ex ministra del Mezzogiorno. "Azione potrebbe perdere pezzi: Carfagna potrebbe lasciare". Destinazione? Mara sarebbe "pronta a tornare in Forza Italia", che aveva lasciato nel luglio del 2022 in protesta con il voto di sfiducia azzurro al governo di Mario Draghi. Una scelta clamorosa, che cadrebbe in un momento delicato per Forza Italia, scossa dai problemi di salute del suo fondatore Silvio Berlusconi, ma che per Franco Bechis non sarebbe del tutto un fulmine a ciel sereno. "Forse nel Terzo Polo pensavano di portar via i resti di Forza Italia e magari è Forza Italia che porterà via i resti del Terzo Polo, non lo so... - ha chiosato il direttore di Open, ospite di Tagadà su La7, con una frase sibillina - Però anche trasmigrare... Non è il periodo politico giusto". 

"Si spacca tutto", assicura una fonte di Italia Viva a LaPresse, secondo cui lo scontro tra i due leader sulla nuova avventura professionale dell'ex premier (Renzi sarà direttore editoriale del Riformista almeno per il prossimo anno) nasconde una situazione ormai di rottura insanabile tra i due alleati centristi. 

Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera ed ex fedelissimo di Renzi ai tempi del Pd, fa eco a Calenda e lo rimprovera: "Deve decidere se fare politica o informazione. Quando mi telefona, Renzi mi parla del partito o mi intervista come direttore?". Gli risponde un altro ex dem, Ivan Scalfarotto: "Leggiamo che Richetti ha dubbi sulle scelte di Renzi. Prima gli chiedono il passo indietro, poi non sono convinti. Fortunatamente con il 10 giugno parte il congresso del partito unico e tutti i dubbi saranno sciolti nel fisiologico gioco democratico".

Un gioco sporco, a sentire quelli di IV: "Stiamo aspettando che Calenda convochi il tavolo di lavoro delle regole - attacca Davide Faraone -, stiamo aspettando che Calenda convochi il comitato politico, stiamo aspettando che Calenda spieghi come candidarsi al congresso. I tatticismi sono tutti di Calenda, non di Renzi. Meno male che dal 10 giugno si vota in modo democratico". E mentre Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, portavoce nazionali di Italia Viva, contestano la fuga di notizie definendola una polpetta avvelenata: "Possiamo fare il congresso democratico anziché inviare veline anonime?". 

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