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Berlusconi, ecco chi sono gli sciacalli che vogliono Silvio morto

Hoara Borselli
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Se ci fosse un’unità di misura per quantificare il cinismo e la bruttezza di una persona, - non fisica perché il body shaming la trovo una pratica da cretini -, non servirebbero numeri, basterebbe imbattersi nel profilo social di un Sola. Precisamente di Enrico Sola, torinese, di sinistra, che di mestiere scrive. (Suzukimaruti), così si presenta alla platea web. Uno che ha piazzato la sua firma su Post.it dove pare da due anni non scriva più. Il Sola è la plastica rappresentazione del fango che circola su Berlusconi, l’esempio del fallimento educativo di una persona, l’esempio di tutto ciò che non dovremmo essere. Vedete, nessuno dice che si è obbligati ad empatizzare con il momento difficile che sta affrontando Silvio Berlusconi, nessuno dice che la sua lotta per la vita meriti necessariamente vicinanza o solidarietà, di sicuro merita rispetto. La sofferenza lo merita sempre. Questo al Sola non devono averlo insegnato perché alla notizia del ricovero in terapia intensiva del Cavaliere leggete cosa ha scritto: «Trump quasi in galera, Berlusconi quasi morto, la Juve quasi in B. Stai a vedere che le preghiere funzionano. Quasi». E ancora: «Se muore non mi dispiaccio certo. Quell’uomo lì merita il peggio»; «Al di là dell’humour, se muore Berlusconi non sono certo triste. Avrei preferito prima, molto prima»; «A me va benissimo sottoterra. È uno che finirà sulla pagina dei cattivi della Storia. E ha responsabilità enormi, in termini di gente morta e di vite rovinate».

 

 

LA SCRITTRICE “AMICA” - Siccome i cretini non hanno sesso, c’è anche una quota rosa che fa compagnia al Sola. Tale Daniela Collu, scrittrice italiana che pubblica pure per Mondadori mi dicono. Cercando informazioni su di lei, leggo che sul web è conosciuta come "Stazzitta" che sembra essere anche il nome del suo blog. Peccato che l’unica volta in cui avrebbe fatto bene a tacere abbia parlato, o meglio cinguettato: «La morte non si augura a nessun ahahah-pe-pe-pe-.». Credo che commentare questa vergogna sia del tutto superfluo. Solo sdegno, grande sdegno per chi, come queste persone, il rispetto è un valore sconosciuto. E non servono lauree da intellettuali per apparire migliori. Il Ministro Salvini non ci sta al fango gettato addosso al suo amico Silvio e scrive: «Ma che problemi bisogna avere per augurare il peggio perfino ad una persona ricoverata in terapia intensiva? Tanta pena per questi squallidi odiatori con il veleno dentro che non si fermano davanti alla Vita. Un affettuoso pensiero all’amico Silvio, ti aspettiamo!». E aggiunge: «Quando c’è una persona ricoverata in terapia intensiva, mi domando che tipo di trogloditi, di tarati mentali, possano scrivere sui social, ma anche sui siti di quotidiani importantissimi, le cose più improbabili, imbarazzanti, disdicevoli, cattive. È gente - insiste il leader della Lega - che vive col veleno dentro, io li compatisco, non mi fanno rabbia. A me fanno pena».

Non mancano poi le polemiche. Una su tutte riguarda le parole delleader di Azione Carlo Calenda ospite a Tagadà su La7. «Spesso si è parlato del tramonto politico di Berlusconi» è stata la premessa della conduttrice Tiziana Panella, «che cosa significa per la politica italiana tutta ma più in particolare per questo centrodestra, un allontanamento dalla scena di Silvio Berlusconi, indipendentemente dall’esito che ci auguriamo positivo?».

 

 

IN FUORIGIOCO - Ecco la risposta che ha fatto infuriare: «Prima di tutto il pensiero va a lui e ai suoi familiari – ha detto – in secondo luogo, penso che è la chiusura di fatto della Seconda Repubblica, perché la Seconda Repubblica è Berlusconi, nel bene e nel male. Io non ho mai creduto alla successione di Berlusconi, nel senso che non ho mai creduto che ci possa essere un altro Berlusconi». Un utente su Twitter scrive: «Non ho mai creduto alla sua successione. Si chiude un pezzo di storia. Ma la vita è più larga della vita. In sostanza ha detto che è morto»; «Scopriamo che Calenda gufa da sciacallo perché Berlusconi muoia per dire che con la sua morte finisce la seconda Repubblica così lui si candida ad essere il leader del centro» dice un altro utente. La risposta alle parole di Calenda è arrivata però anche dagli ambienti di Forza Italia: «Respingiamo al mittente i commenti inopportuni di Calenda - è stata la reazione del senatore Maurizio Gasparri - che, da politico improvvisato e da eterno figlio di famiglia allevato con dosi massicce di raccomandazioni, non sa né parlare, né tacere. Siamo certi che Silvio Berlusconi darà ancora a lungo un contributo alla politica italiana».

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