Berlusconi, la telefonata dal San Raffaele: "Anche questa volta ce la farò"
"Appena esco di qui ci vediamo". Con lo spirito del guerriero che lo contraddistingue Silvio Berlusconi dal suo letto al San Raffaele dove è ricoverato, continua a dettare la linea. Ha telefonato ad Antonio Tajani, a Paolo Barelli, a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e, a sorpresa, anche ad Augusto Minzolini. Che la chiamata era inattesa lo rivela lo stesso direttore del Giornale nel suo editoriale. Dalla terapia intensiva Paolo Berlusconi gli ha telefonato per passargli poi il Cav che desiderava parlargli. "È dura, ma ce la farò anche questa volta", promette il leader di Forza Italia dopo averlo salutato con la "voce ferma" nonostante la terapia cui viene sottoposto.
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"Sono riuscito, anche in situazioni difficili e delicate, a ritirarmi su", sottolinea Berlusconi nella telefonata con Minzolini mentre tira fuori "ricordi di ieri: un promemoria per l’oggi". "Ogni volta che si è trovato in un vicolo chiuso, in una situazione complicata, Berlusconi ha sempre trovato una via d’uscita", fa notare il direttore del Giornale con l'esempio di ciò che avvenne nel 1994. "Un’intera classe dirigente spazzata via, insieme a tutti i partiti che avevano governato nel dopoguerra, e il rischio di una vittoria dei comunisti. Comunisti veri, non il Pd di oggi. E lui, il Cav, all’apice come imprenditore con in mente quanto gli avevano raccontato dell’Urss, dei cento milioni di morti provocati dalla dittatura, che deve decidere il da farsi", riassume il direttore che poi rivela l'aneddoto che Berlusconi gli ha raccontato al telefono.
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"Quando studiavo dai Salesiani", ha ricordato il Cav, "ho avuto un esule russo che era fuggito dall’Unione Sovietica come insegnante di religione. Non ci ha mai parlato di religione, ma ci ha raccontato per filo e per segno ciò che avveniva al di là del Muro. Ci diceva: in Russia oggi hai tre possibilità: o scappi all’estero, o finisci in carcere, o, peggio, sottoterra". Nel ’94 Berlusconi era solo, tormentato da un dubbio amletico sulla scelta da compiere. Lì in quella stanza al San Raffaele ricorda quel momento: "Chiesi ai miei sondaggisti se si poteva evitare la vittoria dei comunisti. Mi dissero di sì. 'Ma solo se scende in campo lei'. Lo feci". Se metti in fila tutte queste vicende, per Minzolini, ti accorgi che il Cav di sfide ne ha veramente vinte tante nella sua vita. E lo farà anche stavolta.
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