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Berlusconi, la telefonata con Barelli: "Non è stata un commiato"

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"Non è stata un commiato" la telefonata di stamattina con Silvio Berlusconi. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, risponde così ai giornalisti davanti a Montecitorio a proposito della chiamata con il presidente di FI che si trova ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano. "Ero con dei colleghi al telefono e sentivo l’insistenza di una telefonata in arrivo sotto. Era il presidente. La cosa mi ha fatto molto piacere: mi ha detto che ha lavorato fino a ieri sera. Si è interessato dei lavori parlamentari e dell’impegno di Forza Italia a sostegno del governo e di Giorgia Meloni", prosegue Barelli.

Il Cavaliere, aggiunge, "era molto soddisfatto delle attenzioni arrivate da ogni parte del mondo, da ogni partito, oltre che dall’affetto dei familiari che sono lì con lui, e dei miei colleghi di Forza Italia". Ma rispetto alle sue condizioni di salute, sottolinea il capogruppo azzurro, "non mi ha detto nulla. È stata la telefonata di una persona attenta, che non si è mai risparmiata come imprenditore, leader politico e uomo". Berlusconi "è entrato nei particolari dei lavori d’Aula. Una persona nelle piene facoltà e caratteristiche tipiche di Berlusconi, come chiedere precisione sulle informazioni che desidera ricevere". 

Insomma, Silvio era "lucido", sottolinea, "altro che lucido. Mi ha chiesto con dovizia di particolari le attività che sta svolgendo il gruppo parlamentare e Antonio Tajani insieme ai dirigenti del partito. Mi ha detto 'Ricordatevi che tutti quanti noi lavoriamo per l’interesse del Paese'". Berlusconi "vuole essere informato dei lavori parlamentari e dell'attività organizzativa del partito - devo dire - come se niente fosse. Detto questo è persona ricoverata e mi risulta che stia reagendo alle cure in maniera significativa. Credo che questa telefonata faccia ben sperare".

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