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Maurizio Landini, che imbarazzo: Cgil, salario da "5 euro l'ora"

Sandro Iacometti
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Maurizio Landini scenderà in piazza perché è molto deluso da Giorgia Meloni. Intanto, si ostina a non consultarlo prima di fare le leggi. E già questo, per il leader della Cgil, basterebbe. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è che non vuole fare il salario minimo. «Non ha alcuna intenzione di introdurlo», ha spiegato ad Agorà su Rai3, «e vuole lasciare grosso modo le cose come stanno». Tutt’altra l’idea di Landini: «Bisogna cancellare i contratti pirata e serve una legge che dica che sono validi solo i contratti firmati dalle organizzazioni rappresentative. A quel punto bisogna dare valore generale ai contratti nazionali che così sanciscono minimi garantiti per tutti».

Insomma, non ci vuole molto. Decide tutto la Cgil e la questione si risolve. A quel punto, altro che operai sfruttati, impiegati sottopagati e lavoratori costretti a chiedere il reddito di cittadinanza, come quei poveracci delle Rsa di cui qualche tempo fa ci ha parlato la Stampa e che martedì hanno raccontato il loro dramma anche a Cartabianca. Pensate, solo 5 euro l’ora per un lavoro così delicato e impegnativo come quello di accudire gli anziani. Contratto pirata? Qui casca l’asino.

 

 

IL CASO - Il caso è esploso il 22 marzo, quando alcuni lavoratori delle Rsa sono scesi in piazza a Torino per protestare contro i salari troppo bassi. Ecco il conto, riportato il giorno dopo dalla Stampa (e a cascata da siti e tv, con tanto di indignazione collettiva), stilato da Cgil, Cisl e Uil: «Si parla di uno stipendio medio di 1.064 euro lordi per 165 ore. Quindi la retribuzione è 5 euro per gli ausiliari, 5,70 per oss e oltre i 6 per gli infermieri». Come appare evidente, siamo ben al di sotto di quegli 8-9 euro di cui si ragiona quando si discute di paga minima. La colpa, manco a dirlo, è di quei lazzaroni di sindacati autonomi, a partire dalla Confsal, che hanno firmato con l’Anaste (un’associazione che rappresenta 350 aziende con 15mila dipendenti) un cosiddetto “contratto pirata”.

Tutto chiaro? Manco per niente perché ieri ci arriva un comunicato/diffida di Confsal e Snalv-Confsal (la sigla del settore) che assicura di aver siglato un accordo che prevede oltre 9 euro l’ora per gli oss e di oltre 10 per gli infermieri, minacciando querele per chiunque sosterrà il contrario. 

Per capire chi ha ragione siamo andati sul sito dell’Anaste, dove in bella vista c’è il nuovo contratto firmato da poco. E nella tabella delle retribuzioni, in effetti, di quei 1.064 euro non c’è traccia. Si va da 1.224 per il primo livello fino ai 2.014 per i quadri (a cui poi aggiungere ovviamente tredicesima, quattordicesima, straordinari, ecc ecc). Per essere chiari, stiamo abbondantemente sopra le soglie invocate per il salario minimo.

 

 

E dunque? A svelarci la verità ci pensa il presidente dell’Anaste, Sebastiano Capurso, che becchiamo al telefono mentre si sta recando (infuriato) ad incontrare alcuni rappresentanti della Regione Piemonte, proprio per il putiferio creato da quella che definisce «la più clamorosa delle fake news». Quei famosi 5 euro l’ora, purtroppo, qualcuno li prende. Ma non si tratta di chi ha firmato il contratto Anaste-Confsal, bensì dei dipendenti di altre Rsa, tra cui la Kos (che è stata per questo espulsa da Anaste), che applicano ancora un vecchio contratto del 2004 che, a rigor di legge, non sarebbe neanche più valido, considerato il tempo passato senza alcun rinnovo.

Un altro accordo pirata? Eh no, questa volta si tratta di un CCNL in piena regola, firmato dalle associazioni più rappresentative, come dice Landini. Ovvero da Cgil, Cisl e Uil. I quali, stando a quanto riferisce ad esempio la Kos sempre alla Stampa (in un articolo del 29 marzo dal titolo evocativo: “Gli schiavi delle Rsa”), avrebbero sconsigliato l’azienda di «applicare successive versioni del contratto non sottoscritte dalle organizzazioni dei lavoratori rappresentative». Impedendo così ai lavoratori di accedere alle condizioni migliorative previste da Confsal e costringendoli a beccarsi il salario minimo deciso da Landini & c.: 5 euro l’ora. Il prezzo della vergogna. Per i sindacati confederali. 

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