Giovanni Orsina, la sentenza: "Risucchiati dalla Meloni", chi crolla
Carlo Calenda e Matteo Renzi sono finiti in ombra, risucchiati dall'attenzione che sta riscuotendo il governo di Giorgia Meloni, ma anche la segretaria del Pd Elly Schlein per via ovviamente della "novità" che rappresenta per la sinistra. Giovanni Orsina, storico e politologo della Luiss-Guido Carli, direttore della School of government dell’ateneo romano, commentando su Italia Oggi i risultati delle elezioni del Friuli Venezia Giulia spiega che per il momento il Terzo Polo non sfonda e che "fin quando non succede qualcosa di strutturale nella maggioranza che rimetta in moto i processi politici difficilmente Calenda e Renzi troveranno spazio". Però, secondo Giovanni Orsina la debacle del Terzo polo (si è schiantato al 2,75%) è dovuta anche a una componente congiunturale. Spiega a Alessandra Ricciardi di Italia Oggi: "Erano elezioni sfavorevoli al Terzo polo. Il polo Italia viva-Azione è un fenomeno nazionale fondato sul voto di opinione, simile, solo da questo punto di vista, al Movimento 5 stelle. Le elezioni locali non possono essergli favorevoli. In presenza poi di un candidato uscente molto forte come Massimiliano Fedriga collocato su posizioni di pragmatismo amministrativo".
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Il prof Orsina ne ha anche per Elly Schlein, l'altra sconfitta alle Regionali del Friuli Venezia Giulia. "Schlein dovrà consolidarsi a sinistra, agganciare il M5s, e poi però cercare di recuperare al centro. Operazione tutt’altro che agevole". Poi spiega "Schlein ha dato un’identità più chiara al Pd e ha rimotivato alcune fasce elettorali, come mostrano i sondaggi, ma ha anche spostato il partito molto a sinistra. Per essere competitiva avrà bisogno di tanto tempo e tanta politica. E poi anche Schlein è un fenomeno nazionale, le elezioni locali sono un’altra cosa". Per il politologo della Luiss la neo segretaria del Pd non ha alternative al campo largo "se non si vuole che Giorgia Meloni governi per i prossimi tre secoli". "Dopodiché", ribadisce Orsina, "va costruito politicamente, non aritmeticamente. E soprattutto non può chiudersi nel terzo dell’elettorato che storicamente si orienta a sinistra, perché quel campo non è sufficiente". Appunto, ci sarà bisogno di tanto tempo e tanta politica.
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