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Elly Schlein, Sallusti: che ridere! Perché ha ragione Renzi

Alessandro Sallusti
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Capisco che non sia elegante sorridere sulle disgrazie altrui però qui la cronaca alza una palla che è difficile non schiacciare. Quindi titoliamo: “Che ridere!”. Già, perché fa un po’ ridere che dopo tanto bombardamento mediatico del tipo “adesso con la Schlein la sinistra rinasce”, dopo giorni di isteria per un non preciso richiamo storico del presidente del Senato Ignazio La Russa che “si deve dimettere perché qui siamo tornati al fascismo”, ecco che ridere che dopo tutto questo si torna a votare – regionali del Friuli Venezia Giulia - e non solo non cambia nulla ma addirittura il centrodestra cresce ancora, l’accoppiata Pd-Cinque Stelle scivola più giù rispetto alle politiche del settembre scorso e il partito di Calenda avvicina all’estinzione.

Quante volte ho sentito dire nei dibattiti televisivi delle ultime settimane: “La luna di miele degli italiani con la Meloni è finita, questa maggioranza ha le settimane contate”? Tante, e io sorridevo. A me fanno impazzire i miei colleghi che scambiano le loro speranze con la realtà, che scambiano lo zero virgola in meno dell’ultimo sondaggio per un verdetto della Cassazione, che spulciano l’agenda del presidente Mattarella in cerca di indizi su improbabili scontri istituzionali in atto. Bene, la giuria lì, in Friuli, riunita ha votato e il verdetto mi sembra chiaro: questa maggioranza gode di ottima salute, segno che il governo non avrà fatto miracoli ma neppure disastri. 

 

Bisognerebbe avvisare gli intellettuali, si fa per dire, di sinistra che gli elettori non votano sui dettagli delle fosse Ardeatine, neppure sulla breccia di Porta Pia o le guerre Puniche, insomma, che non si vota sulla storia che fu ma sulla storia che è, cioè sulla cronaca che in agenda non ha eccidi di ottant’anni fa né camicie nere bensì occupazione, crescita e tasse. Insomma l’abbraccio di De Benedetti alla Schlein sembra essere di quelli mortali, del resto se il nuovo Pd riparte da un vecchio trombone già arrestato per tangenti, indagato per una sfilza di altri reati e che si gode il suo bottino milionario in un villone nel cuore delle Alpi svizzere, be’ tanto valeva non fare tanto casino. Ancora una volta quella vecchia volpe di Matteo Renzi l’ha vista giusta: “Ragazzi, mettiamoci il cuore in pace, il governo Meloni andrà avanti a lungo”. A maggior ragione con Elly Schlein in campo.

 

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