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Pd, De Luca contro Schlein: "Come moriremo", corre da solo?

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"Arte povera". La definizione che Vincenzo De Luca dà al tanto strombazzato "nuovo Pd" di Elly Schlein è talmente fulminante da rischiare di scatenare un caso al Nazareno. E forse è proprio questa l'intenzione del governatore della Campania, vero e proprio Ras del partito democratico nel Mezzogiorno, che alle ultime primarie ha appoggiato il favorito Stefano Bonaccini, sconfitto a sorpresa dalla neo-segretaria, con la quale ora è già entrato in apertissimo conflitto.

 

 

 

"Vengo da una grande e glorioso partito che è tuttavia morto tra gli applausi - spiega De Luca in un discorso di quasi 40 minuti -. In quel partito c’erano uomini che si chiamavano Enrico Berlinguer, Amendola, Nilde Iotti, Terracini. Oggi abbiamo un po’ di arte povera tra di noi, rischiamo di morire tra le bandiere al vento".A scatenare la rabbia dell'ex sindaco-sceriffo di Salerno è stata la scelta della segretaria di mandare un nuovo commissario in Campania, l'orlandiano e soprattutto anti-De Luca Antonio Misiani, al posto di Francesco Boccia promosso come capogruppo dei senatori dem. Peraltro, già quando alla prima assemblea la Schlein aveva tuonato contro cacicchi e capibastone, il pensiero di molti è corso proprio a De Luca, che innegabilmente incarna quel tipo di gestione del partito, sfrontata, militaresca eppure spregiudicata a tal punto da apparire quasi trasparente. 

 

 



Nessuno finora aveva mai messo in discussione il potere del governatore, o perlomeno non era riuscito a imporsi. Oggi la Schlein, forte del suo successo alle primarie a Napoli, prova a imporre la sua linea su tutta la Campania, in cui però il controllo di De Luca sembra ancora saldissimo come dimostra il voto compatto per Bonaccini. In ballo peraltro c'è anche la partita del terzo mandato, con il progetto di modifica della lette elettorale regionale che potrebbe schiudere a De Luca la possibilità di rimanere governatore. L'esatto contrario del "rinnovamento" promesso dalla segretaria.

 

 



Altro passaggio durissimo, sottolinea il Corriere della Sera, è anche un altro: "Un essere umano normale non può parlare di campo largo. Si può parlare del campo San Paolo, del campo di volo, ma non di campo largo. Un linguaggio un po’ distante dalle persone normali". Roba, conclude con il ben noto sarcasmo, "da creativi, da turisti svedesi". Una stoccata alla Schlein e pure al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il nemico del governatore. E se davvero la Schlein intenderà sostituire il vice-capogruppo Piero De Luca, figlio di Vincenzo, con Marco Sarracino in segreteria, allora la corrente si trasformerà in una fiumana.

 

 

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