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Casini, "il patto politico" tra Meloni e Schlein: cosa rischiamo

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Un armistizio tra destra e sinistra. Pier Ferdinando Casini, dalle colonne del Corriere della Sera, lancia l'allarme sul rischio che stanno correndo il governo di Giorgia Meloni e l'Italia: "Bisogna scegliere i terreni sui quali l'una e l'altra parte possono battersi. E il Pnrr non deve essere tra questi, se si vuole fare il bene del Paese".

Il governo, spiega il senatore eletto con il Pd a Bologna, decano del Parlamento e "ultimo democristiano", "dovrebbe lasciare da parte la presunzione di poter fare tutto da solo e l'opposizione la demagogia, e per questo serve un patto di natura politica. Poi ne serve uno istituzionale tra Regioni ed Enti locali da una parte e Stato centrale dall'altra, perché le materie interfacciano tanti soggetti". E "non vanno esportate a Bruxelles le risse politiche nazionali. E non serve rimpallarsi reciprocamente le responsabilità dei problemi".

"Non si è mai vista dopo il piano Marshall - ricorda ancora l'ex presidente della Camera - una tale quantità di fondi pubblici messi a disposizione di un Paese che nelle ultime decadi è cresciuto molto meno degli altri e ha l'assoluta necessità di farlo. Credo che sia Conte che Draghi abbiano ottenuto risultati molto importanti, ma con onestà va detto che oggi se al posto del Governo Meloni ce ne fosse un altro avrebbe gli stessi problemi, che dipendono dall'apparato della Pubblica amministrazione e dalla desertificazione delle competenze. Non è un caso che l'unica opera pubblica fatta in tempi velocissimi sia stata il Ponte Morandi a Genova, perché in deroga".

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