ChatGpt, Salvini contro lo stop: "Unico Paese occidentale al mondo"
C'è chi dice "no". In questo caso, Matteo Salvini. Il vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture critica la decisione del Garante della Privacy di chiudere ChatGpt, l'intelligenza artificiale da settimane al centro di cronache ed attenzioni mediatiche.
L'affondo di Salvini piove su Instagram, laddove scrive: "Trovo sproporzionata la decisione del Garante della Privacy che ha costretto ChatGPT a impedire l’accesso dall’Italia, primo e unico Paese occidentale dove ciò avviene. Oltretutto sono ormai decine i servizi basati su intelligenza artificiale. Paradossalmente, poi, lo stesso ChatGPT alimenta la chat di Bing, motore di ricerca concorrente di Google, che rimane perfettamente accessibile", rimarca.
E ancora, il leghista aggiunge: "Ogni rivoluzione tecnologica comporta grandi cambiamenti, rischi e opportunità, è giusto controllare e regolamentare attraverso una collaborazione internazionale tra regolatori e legislatori, ma non si può bloccare, impedendo e danneggiando il lavoro di chi fa impresa, ricerca, innovazione.
I produttori di ChatGPT hanno espresso disponibilità, auspico ci sia un rapido chiarimento e il ripristino dell’accesso. Peraltro, non bisogna essere ipocriti: problematiche legate alla privacy riguardano praticamente tutti i servizi online, serve buonsenso", rimarca.
"Salvo che in caso di attività criminali o rischi per la sicurezza nazionale, io sono sempre contro ogni censura e per il libero pensiero, non è accettabile che in Italia, patria di Galileo, Marconi e Olivetti, si debba prendere in considerazione di usare una VPN per superare un blocco come avviene in Cina e nei Paesi privi di libertà", conclude Matteo Salvini, mettendo in luce tutti i paradossi e le storture della decisione.
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